Si è spento Giannetto Favero, consigliere alpino di Farra di Soligo e del Cai di Pieve di Soligo

Addio Giannetto Favero, classe 1945. Forte il cordoglio in tutta la comunità di Farra di Soligo, suo paese di origine e di residenza, ma il dolore è grande in tutto il Quartier del Piave. Giannetto, infatti, era membro attivo e consigliere sia del gruppo alpini di Farra di Soligo sia della sezione Cai “Velio Soldan” di Pieve di Soligo, di cui faceva parte da circa una quarantina d’anni. Purtroppo la “malattia” non gli ha lasciato scampo e se l’è portato via in nemmeno tre mesi.

Grande amante della montagna e rispettoso delle esigenze e delle regole che impone, Giannino era una persona di poche parole che tutti amavano e stimavano per la sua conoscenza delle cime, delle valli, dei sentieri. “Era sempre presente all’interno della nostra associazione”, ricorda Michele Andreola, presidente del Cai pievigino, che sottolinea la stima per l’amico da parte di tutto il gruppo.

La “casetta” di Favero, nella valle del Vanal, sopra le colline di Farra di Soligo, sistemata con cura assieme alla moglie Franca, era da anni meta di passaggio per tanti camminatori. Porte sempre aperte, acqua fresca e moka sempre lì per chi passava, poi una firma ed un pensiero sul “libro della casetta”. Magari anche qualche poesia. “Per gli alpini era stato anche consigliere sezionale a Valdobbiadene – ricorda Claudio Andreola, consigliere del Cai di Pieve nonché capogruppo delle penne nere di Farra di Soligo – All’interno del gruppo farrese aveva promosso e sostenuto per 25 anni le uscite escursionistiche sulle montagne della Grande Guerra, dal Trentino, al Veneto passando per le Giulie in Friuli”.

Amante e praticante di arrampicata, alpinismo, escursionismo e sci alpinismo, nel gennaio scorso aveva portato i suoi sci fino alla cima del Guslon in Alpago per poi, tolte le pelli, scendere pennellando per l’ultima volta il candore della neve fresca.

Responsabile del gruppo Vip del Cai, il mercoledì guidava i camminatori meno giovani ad escursioni sulle colline del Prosecco, sulle Prealpi spingendosi fino in Dolomite. Proprio al rientro di una di queste escursioni, il 21 febbraio scorso, il suo fisico ha dato i primi segnali di cedimento. Si è spento ieri, domenica 6 maggio, a 42 anni dal terremoto del Friuli. La sua scomparsa colpisce la comunità di Farra i Soligo come un altro forte sisma.