L’Alta Marca Trevigiana piange la morte del suo “pittore contadino”, il maestro Bruno Donadel (nelle foto), spentosi questa notte all’età di 89 anni all’istituto Bon Bozzolla di Soligo. Da circa un anno soffriva per dei problemi di salute e le sue condizioni sono peggiorate nell’ultima settimana.
L’artista è nato nel 1929 in una casa colonica di Borgo Campestrin a Soligo. I genitori Virgilio e Virginia Dorigo erano mezzadri e Bruno il quarto di nove figli. Fin da bambino il suo talento per il disegno è stato evidente, una dote che è riuscito a coltivare grazie al sostegno della madre e nonostante l’opposizione del padre, che invece lo avrebbe voluto attivo nei campi. Lavorando di giorno e disegnando di notte, è riuscito col tempo ad affinare la sua tecnica, anche grazie ai corsi frequentati alle scuole serali di Pieve di Soligo tenuti da Giovanni Zanzotto, padre del celebre poeta Andrea Zanzotto.
Nel 1956 invia un “rotolo” contenente 75 disegni raffiguranti donne, contadini, vacche e fiori a Milano, alla galleria d’arte diretta da Carlo Cardazzo, il quale, stupito dal talento del ragazzo, decide di sceglierne tre da destinare al prestigioso Premio Diomira, riservato ai giovani sotto i 30 anni, che Donadel si aggiudicherà nel 1957.
Da qui in poi il suo nome ha cominciato ad essere conosciuto ed è iniziata una carriera prolifica durata fino ai giorni nostri. Bruno Donadel ha potuto così realizzare il suo sogno di diventare pittore, mantenendo sempre l’orgoglio delle proprie origini contadine, rimarcate anche nella scelta di acquistare la casa dov’era cresciuto con la sua famiglia da mezzadro, dove poi ha sempre vissuto e lavorato.
Questo legame col proprio paese natale è evidente nei suoi dipinti, che hanno come tema principale la campagna del Quartier del Piave, dalle mucche al pascolo agli animali da cortile, dai contadini al lavoro alle nature morte, fino alle vedute e ai soggetti religiosi. La tecnica che impiegava maggiormente era quella ad olio, che aveva imparato a padroneggiare da solo agli inizi degli anni Sessanta.
I suoi quadri si possono trovare ovunque nell’Alta Marca, in case, ristoranti, uffici ed edifici pubblici. L’appellativo che amava tanto, quello di “pittore contadino” è stato anche il titolo del libro da lui scritto nel 1993, che ben descrive la passione che ha sempre legato Donadel al mondo rurale.
“E’ sempre stata una persona umile, che non si è mai fatta condizionare da nessuno – lo ricordano commossi gli amici – Ha sempre vissuto la sua vita come ha voluto, da persona veramente libera, com’era d’altronde il suo carattere, sempre schietto, sincero e diretto, tanto da non essere capito alle volte. Ma prima di molti altri ha saputo comprendere il valore di un mondo che stava cambiando, quello contadino, e che solo ora per certi aspetti sta venendo riscoperto”.
“La nostra comunità perde uno dei suoi talenti più grandi – dichiara il sindaco di Farra di Soligo, Giuseppe Nardi – E’ stato un grande pittore, che ha saputo mettere in risalto il nostro territorio e di lui, oltre alle sue opere, resterà sempre un grande ricordo. Siamo vicini alla famiglia in questo momento di dolore”.
Il funerale verrà celebrato mercoledì 19 dicembre alle ore 14.30 nella chiesa parrocchiale di Soligo, mentre la sera prima si terrà il rosario, martedì 18 dicembre alle ore 19 al centro parrocchiale di Soligo.
(Fonte: Edoardo Munari © Qdpnews.it).
(Foto: www.micheleberaldo.com e Facebook, “Bruno Donadel pittore contadino”).
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