Soligo, successo per l’evento dedicato a Gino Bartali in occasione della Giornata della Memoria

Tanta gente e insieme parole, musica e ricordi in onore di Gino Bartali, il grande campione che salvò almeno 800 ebrei italiani durante la seconda guerra mondiale.

Non si è ancora spento l’eco della serata di venerdì scorso, 31 gennaio, promossa da parrocchia di Soligo, Circolo Noi e Istituto Diocesano “Beato Toniolo. Le vie dei Santi” al centro parrocchiale di Soligo.

Con il patrocinio dei Comuni di Farra di Soligo, Portobuffolè e Pieve di Soligo e in collaborazione con l’associazione musicale Toti Dal Monte, la Piccola Orchestra Veneta, la rete culturale Vite Illustri Pieve e gli alpini di Soligo e Pieve, l’incontro pubblico ha messo al centro le gesta dell’indimenticabile Gino Bartali che riuscì a proteggere centinaia di ebrei dalla persecuzione e dalla deportazione nei campi di sterminio nascondendo documenti d’identità falsi nel telaio della sua bicicletta.

Introdotta dal parroco di Soligo, don Brunone De Toffol, anche nella sua veste di delegato vescovile per la pastorale del tempo libero, del turismo, dei pellegrinaggi e dello sport, la serata è stata animata dalle voci in musica di Jessica Della Colletta e di Enrico Nadai e dalle esecuzioni alla chitarra di Nicola Boatin e Tiziano Vettoretti, voce recitante Elisa Nadai.

Dopo il saluto del sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin, Marco Zabotti, direttore scientifico dell’Istituto Beato Toniolo, ha raccontato la storia personale, di fede ed umanitaria di “Ginettaccio”, spesso conosciuta soltanto per le sue gesta sportive.

gino bartali copy

Socio di Azione Cattolica sin dall’infanzia, fervente cristiano, solo negli ultimi anni accettò di rivelare la straordinaria opera compiuta, ricevendo postuma la medaglia d’oro al valor civile nel 2005 dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, dichiarato “Giusto tra le Nazioni” da Israele nel 2013 e insignito della cittadinanza onoraria dello Stato d’Israele nel 2018.

Durante la serata di venerdì scorso sono poi intervenuti Albino Bertazzon, capogruppo degli alpini di Pieve e giudice di gara di ciclismo per 44 anni, che ha portato la sua importanza testimonianza sulla conoscenza diretta di Bartali e su tanti episodi della sua straordinaria carriera, e Andrea Susana, sindaco di Portobuffolè, Comune che ricorda da qualche anno la Giornata Europea della Cultura Ebraica e che proprio di recente ha presentato un libro su Bartali, borgo tra i più belli d’Italia ed anche sede di un importante Museo del Ciclismo.

Tanti gli interventi di appassionati locali del ciclismo che hanno ricordato l’epopea di Bartali e anche il suo passaggio in zona per un evento a Soligo.

Una serata “necessaria” – è stato detto alla fine nei commenti dei partecipanti – che ha visto incontrarsi storie e generazioni diverse accomunate dall’amore ai grandi valori umani e cristiani e dall’impegno a promuovere sempre la libertà, la pace e la solidarietà per tutti.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Mario Biancotto e Valter De Martin – Web).
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