Tre stelle “salvarono la vita” al campione De Dorigo. Il Gruppo Astrofili di Ponte di Piave incanta il pubblico di “Ambiente in Ambiente”

I protagonisti della serata astronomica di Farra di Soligo

C’è un grande interesse per le stelle, le galassie, i pianeti e i misteri del cosmo, come dimostra il successo di pubblico per “Il cielo sopra Farra di Soligo”, l’appuntamento della rassegna “Ambiente in Ambiente” andato in scena ieri, venerdì 7 luglio, nella suggestiva cornice di Fiori & Vigne in via Monchera a Farra di Soligo.

La serata è stata organizzata dall’assessorato all’Ambiente, nella persona del vicesindaco Michele Andreola, con la collaborazione della Pro loco di Farra di Soligo e del Gruppo Astrofili di Ponte di Piave.

Gli adulti e i tanti bambini che hanno partecipato all’evento sono stati accompagnati in un affascinante percorso alla scoperta delle costellazioni e di alcuni oggetti peculiari del profondo cielo (galassie, nebulose e ammassi stellari) con telescopi messi a disposizione dal Gruppo Astrofili di Ponte di Piave.

Dopo i saluti del vicesindaco Andreola e della padrona di Casa, Cecilia Marcon Bevacqua, è stato proiettato il video dove Andrea Costantini, tecnico meteorologo certificato, divulgatore scientifico e protagonista delle precedenti edizioni di “Ambiente in Ambiente”, ha augurato a tutti di trascorrere una bella serata.

Il primo intervento è stato affidato a Giuseppe De Donà, membro per dieci anni (1997-2007) del Consiglio Direttivo dell’Unione Astrofili Italiani, dove ha ricoperto il ruolo di tesoriere e vicepresidente.

De Donà ha raccontato la storia di Marcello De Dorigo, uno più grandi fondisti italiani, che visse una disavventura che poteva costargli la vita durante un allenamento con la Nazionale in Svezia nel mese di novembre del 1964.

De Dorigo si separò dai compagni di allenamento, proseguendo da solo nella foresta svedese, e poi perse la strada per tornare al rifugio.

Girò tutta la notte fino a quando, alzando gli occhi al cielo, vide tre stelle grazie alle quali si orientò per tornare verso il rifugio e salvarsi (purtroppo gli amputarono 6 dita dei piedi rimaste congelate).

De Donà cura dal 2002 l’annuale Almanacco Nazionale di Astronomia e nel 2006, assieme a Giancarlo Favero, ha curato la revisione del Dizionario di Astronomia di Philippe de La Cototardière, edizione Gremese.

Oltre alla meccanica celeste, si interessa di fotografia astronomica, comete, storia del calendario e orologi solari, settore in cui organizza i seminari nazionali.

Ha progettato e calcolato diverse meridiane, alcune di tipo monumentale: su questi e altri temi ha scritto oltre cento articoli per varie riviste nazionali del settore e ha fatto circa 300 conferenze in quasi tutte le regioni italiane.

Il secondo intervento è stato curato da Enio Vanzin, vicepresidente dell’Associazione Gnomonisti Trevigiani e coautore di libri che trattano i temi dell’astronomia e della gnomonica.

Enio Vanzin

Vanzin ha fatto un’introduzione al cielo estivo, descrivendo nebulose e costellazioni visibili durante la serata.

Dal 1980 frequenta l’Associazione Astrofili Trevigiani, allora diretta dal grande astronomo Giuliano Romano. Per la realizzazione di alcune meridiane particolari è stato premiato al 1°, 2°, 3° e 4° Concorso internazionale per Costruttori di Quadranti Solari “Le ombre del Tempo” a Brescia.

Come coordinatore provinciale U.A.I. per il censimento delle meridiane della Marca Trevigiana ha collaborato alla realizzazione del catalogo “Meridiane dei Comuni d’Italia”, pubblicato nel 2002 dall’Unione Astrofili Italiani e dall’Anci (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia). Nel 2011 ha collaborato al restauro della meridiana di Palazzo Porcia a Oderzo, il più grande e complesso orologio solare antico della provincia.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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