Ieri, giovedì 24 maggio, a Roma, al convegno storico dal titolo “100 anni dalla nascita della Cecoslovacchia”, erano presenti anche il sindaco di Follina, Mario Collet, e il presidente del Comitato per la manutenzione e gestione del Sacrario austroungarico, Marcello Tomasi (nella foto).
Proprio il sacrario follinese è il trait d’union tra Follina e l’allora nascente Cecoslovacchia. Nel quadro complicato che portò allo scoppio della Grande Guerra in Europa, c’è una storia poco conosciuta che riguarda proprio la nascita della Cecoslovacchia.
Fin dall’inizio del conflitto, nel 1914, volontari cechi e slovacchi si organizzarono in piccole unità armate per appoggiar le forze dell’Intesa, allo scopo di ottenerne l’appoggio per la creazione di uno stato “cecoslovacco” indipendente, visto che allora la loro patria era parte integrante dell’Impero austro-ungarico. Successivamente molti cechi e slovacchi catturati durante la guerra decisero di far parte di queste unità, così le legioni crebbero fino a contare decine di migliaia di uomini.
Il loro sforzo fu premiato con l’indipendenza della Cecoslovacchia, ottenuta nel 1918. I primi nuclei di quella che diventerà poi la “Legione Cecoslovacca italiana” furono fondati da disertori dell’esercito austroungarico e prigionieri di guerra che si aggregarono all’esercito italiano, con il beneplacito governativo, grazie all’opera organizzatrice di Milan Rastislav Štefánik, giunto in Italia all’inizio del 1916 e considerato uno dei padri fondatori della Cecoslovacchia.
Il 21 aprile 1918 il presidente del Consiglio del Regno d’Italia, Vittorio Emanuele Orlando concluse con quest’ultimo una “Convenzione fra il Governo italiano e il Consiglio Nazionale dei paesi Cecoslovacchi”: i soldati della Legione furono riconosciuti di diritto quale corpo militare dello Stato Cecoslovacco e furono inquadrati nell’esercito Regio in divisioni comandate da un generale italiano. La Legione si distinse nell’estate del 1918 nelle battaglie decisive sul fronte italiano della Grande Guerra.
Alcuni legionari, esattamente 43, sono sepolti nel cimitero austro-ungarico di Follina. Il prossimo 23 giugno, durante la “Commemorazione internazionale Caduti e Vittime civili di tutte le guerre” che si terrà al sacrario follinese, sarà presente anche una rappresentanza dell’ambasciata della Repubblica Ceca, a ricordo dei legionari morti sul fronte italiano e sepolti a Follina, che con il loro sacrificio ottennero l’indipendenza della loro nazione.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
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