“Bocconi amari” in via Marzolle: avvelenata Ariel, il cane mascotte del Ranch Val di Ronch

Ieri martedì Ariel, il cane mascotte del “Ranch Val di Ronch”, durante la quotidiana passeggiata in via Marzolle verso le 18.30 si è imbattuta in alcuni bocconcini avvelenati e, disgraziatamente, li ha ingeriti. 

I sintomi da avvelenamento sono iniziati al suo ritorno. “È uscita in passeggiata con il mio ragazzo – afferma Laura Favalessa, la proprietaria – e quando è tornata ha iniziato a tremare, camminare barcollando e gli è partito successivamente un attacco epilettico”.

Prontamente è stata trasportata nell’Ambulatorio Veterinario Canova, dove la veterinaria Giulia Giacomini è intervenuta tempestivamente. “Giulia è stata bravissima e ha cercato di aiutarla come poteva. – continua Laura – All’ inizio non è stato facile ma ora sembra stabile. Purtroppo i sintomi sono da avvelenamento, precisamente metaldeide”.

“Non è possibile una situazione del genere soprattutto in luoghi frequentati da famiglie e animali di tutti i generi. – conclude – Chi commette questi atti orrendi non si può mettere una mano sulla coscienza? Noi abbiamo un ranch e il mio cane durante il giorno è lì, è la mascotte di grandi e piccini….chi glielo spiega ad un bambino, che arriva al ranch entusiasta nel trovare Ariel e non la vede, che è morta per avvelenato? Andrò a presentare denuncia ai Carabinieri e segnalerò quanto accaduto anche all’Ulss 2”.

Di recente, a Farrò di Follina era spuntato un cartello che avverte i proprietari dei cani della presenza di bocconcini sospetti lungo la via (qui l’articolo).

L’Ulss 2 Marca trevigiana ricorda che “se l’animale domestico manifesta una sintomatologia riferibile a sospetto avvelenamento” il consiglio è di “segnalare l’episodio ad un medico veterinario che, confermata la diagnosi di sospetto avvelenamento, segnalerà il fatto alle autorità competenti (sindaco del Comune in cui è avvenuto l’avvelenamento, Servizio Veterinario dell’ASL e Istituto zooprofilattico sperimentale territorialmente competenti)”.

(Foto: per concessione di Laura Favalessa).
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