Negli ultimi giorni alcuni cittadini follinesi si stanno chiedendo perché le ricchezze naturalistiche del paese siano state abbandonate. In molti hanno notato come l’erba stia prevalendo lungo la Fiadora e nel torrente Corin.
Follina è “città dell’acqua”: un paese ricco di sorgenti grazie alle quali il borgo si è potuto sviluppare negli anni sia a livello industriale che culturale. Ad esempio, nel XII secolo, il Lanificio Paoletti riuscì a sopravvivere e potenziarsi grazie alla grande disponibilità di risorse idriche che rendevano efficienti mulini e macchinari preindustriali.
Insomma, i corsi d’acqua sono il patrimonio del paese ma negli ultimi giorni sono in molti ad aver notato lo stato d’abbandono in cui versano. A pochi metri dalla storica Abbazia, ulteriore fiore all’occhiello del borgo, sul Ponte del Cristo si snoda “La Fiadora”: un sentiero naturalistico tra l’omonimo corso d’acqua e il Corin. Camminando nei pressi dei due torrenti, a colpo d’occhio si nota l’erba rigogliosa che ormai ha preso il sopravvento, sostituendosi quasi completamente all’acqua.
A cosa è dovuto questo stato d’abbandono? Il sindaco Mario Collet risponde: “Ho interpellato il Genio Civile che si occupa della manutenzione dei torrenti ma purtroppo ad oggi non abbiamo ricevuto riscontri. Gli Artiglieri nei giorni scorsi si sono occupati dei sentieri che attualmente sono in buone condizioni”.
(Foto: per gentile concessione di un lettore).
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