Follina, approvato il progetto definitivo per la manutenzione straordinaria del monumento del cimitero austro-ungarico

Approvato a Follina un progetto definitivo nell’ambito della conservazione storica: si tratta del monumento commemorativo del cimitero austro-ungarico, che sarà al centro di una serie di interventi finalizzati al miglioramento della sua accessibilità, tramite la realizzazione di un percorso pavimentato per il superamento delle barriere architettoniche e il potenziamento dell’illuminazione.

L’approvazione è giunta nel corso della seduta della giunta comunale del sindaco Mario Collet, tenutasi lo scorso 2 luglio.

Un progetto per il quale l’amministrazione è riuscita a ottenere un contributo regionale pari a 62.300 euro, a fronte di un investimento complessivo di 89 mila euro, di cui 26.700 da fondi propri comunali.

Un’opera per la quale non sarà necessaria nessuna variante agli strumenti urbanistici o un qualsiasi tipo di procedimento di carattere espropriativo.

Un luogo, il cimitero austro-ungarico, che resta una testimonianza preziosa dello scenario bellico che purtroppo ha caratterizzato anche il territorio locale, nel corso del primo conflitto mondiale.

Risale al novembre 1917, infatti, la nascita di questo spazio di sepoltura, nel corso dell’occupazione austriaca della vallata, che diventa un appoggio all’ospedale militare austriaco allestito nell’ex lanificio Andretta, oggi sede della casa di riposo San Giuseppe.

Uno spazio cimiteriale che si è mantenuto fino agli anni Venti dove, in seguito, confluirono anche le salme dei militi austro-ungarici esumati dai cimiteri di Combai e Miane.

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Ma nel tempo la manutenzione e la conservazione del cimitero iniziò a richiedere non poche risorse per il suo mantenimento: fu così che nel 1943 l’Onor caduti, ovvero l’ente preposto alle onoranze funebri militari, procedette all’esumazione di tutti i corpi lì sepolti, che avrebbero poi dovuto essere trasportati agli ossari militari.

Intento fermato dai fatti in corso durante il secondo conflitto mondiale: i corpi non esumati rimasero lì, alcuni furono trasportati altrove, altri posti provvisoriamente sotto un sottile strato di terra.

Da allora, fino al 1970, furono diversi i corpi e le lapidi rimaste nel cimitero, fino a quando l’Onor caduti, a causa dello stato di abbandono in cui verteva il luogo, dismise il cimitero, dando inizio a un’opera completa di bonifica dell’area.

Nonostante ciò, per diverso tempo continuò ad aleggiare il dubbio che lì fossero ancora rimasti dei corpi, dubbio confermato nel 2004, quando l’amministrazione comunale dell’epoca fece delle indagini, a causa dell’esigenza di ampliare parte dell’area retrostante al cimitero civile.

Gli scavi furono condotti dal Gruppo alpini di Follina, con la supervisione del tenente colonnello Guido Spada, referente in Italia per la Croce austriaca, del professor Roberto Tessari che spesso aveva segnalato la presenza di corpi nell’area, dall’esperto in recuperi Francesco Frigimelica: scavi da cui emersero 77 salme, oltre a una serie di reperti di uso sanitario, croci in ferro battuto e in pietra, un certo numero di lapidi dove era possibile leggere il nome, la data di morte e il reggimento dei soldati deceduti e lì sepolti.

E proprio dove furono sepolti 800 soldati, provenienti da vari Stati europei, sorge il monumento sacrario, luogo in cui riposano le 77 salme rinvenute e dove le bandiere che lo circondano stanno a simboleggiare la fratellanza tra i popoli.

Un Comitato per la manutenzione e gestione del sacrario austro-ungarico di Follina è l’organo che si occupa della manutenzione e gestione del cimitero, oltre all’organizzazione delle celebrazioni e attività culturali a esso collegate.

Un luogo, quindi, dove la sua imminente manutenzione assume un significato particolare.

(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Follina).
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