Da Follina a Valdobbiadene, da Pederobba a Maser: fioccano i Comuni dell’Alta Marca che introducono la mascherina obbligatoria all’aperto

Obbligo di mascherina all’aperto, 24 ore su 24, nel territorio comunale di Follina. L’ordinanza, che entra in vigore dalle prime ore di sabato 11 dicembre, è stata firmata stamane dal sindaco Mario Collet.

“Ci siamo adeguati alle indicazioni ricevute dal direttore generale dell’Ulss 2 Francesco Benazzi: tutti dobbiamo contribuire e fare un piccolo sforzo per superare questo momento – sottolinea il sindaco – E credo che tenerci una mascherina a copertura di naso e bocca sia un piccolo sforzo”.

Il provvedimento ha tenuto conto anche dell’andamento pandemico che, a Follina, registra un incremento di casi negli ultimi giorni. 

“Siamo in crescita esponenziale – afferma Collet con riferimento al numero di positivi in paese -: ieri avevamo 20 positivi oggi, venerdì, sono saliti a 30, a cui si aggiungono 43 persone in quarantena per contatto con positivo, per un totale di 73 persone. Dieci nuove persone positive in un giorno non sono poche“.

L’ordinanza obbliga l’uso della mascherina all’aperto “per l’intero arco delle 24 ore giornaliere in tutto il territorio comunale di Follina” fino al 31 dicembre, con possibilità di proroga al 15 gennaio 2022. Previste sanzioni per gli inadempienti da 400 a mille euro.

I Comuni di Segusino, Nervesa della Battaglia, Giavera del Montello, Volpago del Montello, Cavaso del Tomba, Cornuda, Possagno, Pederobba, Castelcucco, Pieve del Grappa e Maser si trovano sulla stessa linea e anche le rispettive amministrazioni hanno firmato l’ordinanza che prevede l’obbligo di mascherina all’aperto. Alcune amministrazioni hanno ribadito la raccomandazione dell’Ulss 2 di riflettere sull’eventuale annullamento degli eventi in programma in questo periodo. Per esempio a Maser la banda ha annullato il grande concerto annuale previsto per il 18 dicembre. In altri comuni come Cornuda, Cavaso del Tomba e Possagno gli eventi rimangono confermati seppur nel rispetto della normativa.

Anche il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese ha firmato in data odierna un’ordinanza in materia che dispone “l’obbligo, dalla data di adozione della presente e fino al miglioramento della situazione che verrà certificata dalle autorità preposte e recepito con formale revoca, di indossare anche all’aperto i dispositivi di protezione individuale delle vie aeree a completa copertura di naso e bocca in tutto il territorio comunale, fatti salvi i soggetti esclusi dalla normativa vigente”. Il documento ordina inoltre “di osservare un distanziamento interpersonale di almeno un metro dagli altri utenti, ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette a tale distanziamento”.

“Abbiamo 630 casi/settimana ogni 100 mila abitanti – spiega Fregonese – . L’ordinanza del Ministero della salute di giugno dice che in zona bianca non è obbligatorio l’uso di mascherina a meno che non ci siano particolari e locali condizioni epidemiologiche. Quindi, al di là di commenti vari, le ordinanze sono fatte perché è compito dell’autorità sanitaria locale andare a definire eventuali ulteriori limitazioni previste dai Decreti Legge e dall’ordinanza del Ministero della salute, sulla base dei dati dei contagi che l’Ulss ci trasmette, tenuta anche in considerazione la richiesta di ieri dell’azienda sanitaria fatta specificatamente per il territorio del Distretto asolano”.

Ieri avevano annunciato l’ordinanza per le mascherine obbligatorie all’aperto i sindaci di Asolo e, limitatamente ad alcuni quartieri, Vittorio Veneto. Provvedimento in arrivo anche a Fregona, dove nell’attesa il primo cittadino Patrizio Chies “raccomanda” di indossare le protezioni delle vie respiratorie “in ogni situazione in cui ci relazioniamo con altre persone”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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