Follina presto sarà una “Città slow”, Luca Zanta: “Ce la metteremo tutta per avere questo riconoscimento”

Follina non si accontenta più. Dopo essere riuscita ad entrare nel ristretto club de “I Borghi più belli d’Italia”, ora prova a centrare un clamoroso bis.

E’ di questi giorni la notizia che l’amministrazione comunale ha preso contatto con l’organizzazione “Città slow” per chiedere l’adesione di Follina.

“Siamo già in una fase avanzata in cui stiamo completando le risposte ai requisiti che sono moltissimi (52) e riguardano aspetti che vanno dalle tradizioni, all’enogastronomia, all’urbanistica, all’offerta turistica, alle politiche agricole e ambientali, fino alla coesione sociale”. Con queste parole l’assessore al turismo di Follina Luca Zanta (nella foto) conferma la notizia.

In cosa consiste questo movimento e che scopi si prefigge? Innanzitutto riguarda città di piccole o medie dimensioni dai ritmi di vita rilassati, in cui gli abitanti sembrano vivere in perfetta armonia con l’ambiente naturale circostante, prediligendo il consumo di prodotti locali.

Il movimento fu fondato in Italia nel 1999 da quattro sindaci contemporaneamente a Slow Food. Nelle intenzioni dei fondatori, lo scopo è quello di promuovere e diffondere la cultura del buon vivere attraverso la ricerca, la sperimentazione e l’applicazione di soluzioni per l’organizzazione della città.

In pratica si vuole provare a rallentare i ritmi per accorgersi dei sapori, dei colori, dei profumi della città e del mondo.

“Mi rende orgoglioso il fatto che quando abbiamo fatto domanda, la direzione dell’associazione, conosceva molto bene il nostro paese ed ha espresso parole di apprezzamento per lo sviluppo che c’è stato negli ultimi 5 anni – prosegue Zanta – ciò non significa che sarà facile entrare in questa associazione, ma ce la metteremo tutta per avere questo prestigioso riconoscimento in quanto l’obiettivo della nostra amministrazione è quello di promuovere e diffondere la cultura del buon vivere coinvolgendo sia i cittadini sia le attività produttive, artigianali, i ristoranti e le strutture ricettive”.

“Ricordiamo – conclude l’assessore – che attualmente sono 84 comuni in tutta Italia che aderiscono alla rete, di questi soltanto uno è in Veneto e risponde al nome di Asolo”.

(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook – Luca Zanta).
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