E’ passato solo un mese dalla scomparsa del maestro Carlo Rebeschini, ma nella comunità follinese e nel mondo artistico la nostalgia per quel gentiluomo dalle straordinarie doti musicali e umane è immenso.
Pianista-clavicembalista, direttore d’orchestra, per ben 36 anni il teatro La Fenice di Venezia, è stata la sua casa, il luogo dove ha potuto conoscere e collaborare con i più importanti musicisti contemporanei. Ieri sera lunedì 28 ottobre i colleghi del teatro La Fenice di Venezia hanno voluto ricordarlo nel modo che a Carlo Rebeschini avrebbe fatto più piacere, cioè con la musica.
Così sotto le volte dell’abbazia cistercense di Santa Maria le arie di Bach, Gabrieli ed Handel sono arrivate dritte al cuore. Il commosso ricordo dell’uomo Carlo Rebeschini da parte dell’abate dei Servi di Maria padre Francesco Rigobello è stato completato dal saluto altrettanto sentito e accorato del sindaco di Follina Mario Collet.
Quest’ultimo ha anche lanciato l’auspicio che la serata in ricordo del maestro Rebeschini diventi un appuntamento fisso “perché a volerlo non è solo il sindaco e l’amministrazione comunale, ma l’intera Comunità Follinese con i Servi di Maria”.
L’esecuzione dei brani è stata magistralmente intervallata da Franco Santin e da Maria Teresa Dalla Vedova con la lettura di messaggi in ricordo del maestro giunti da tutto il Mondo.
Particolarmente toccante la poesia della poetessa sarda Rosanna Abis dedicata a Rebeschini. Come non bastasse due fuori programma hanno incantato il pubblico. I coristi del Coro Monte Cimon, seduti sparsi tra i banchi in anonimato, si sono improvvisamente alzati rimanendo al loro posto e cantando ”Beata Progenie” un brano del 1400 che Rebeschini adorava.
Ma l’apoteosi si è avuta con Mario Brunello, maestro violoncellista universalmente conosciuto e apprezzato, testimone di nozze di Rebeschini, che ha dedicato a Carlo Rebeschini l’esecuzione di un brano, da amico a amico. E allora per il migliaio di presenti che gremivano l’abbazia è stato come se la meravigliosa orchestra del tetro La Fenice e le altre interpretazioni fossero ancora una volta dirette da Carlo Rebeschini.
Tutti sono rimasti ad ascoltare in religioso silenzio per poi applaudire un evento unico, come unico è stato in vita Carlo Rebeschini.
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
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