La premessa è d’obbligo: non è proprio cosa consueta, anzi rappresenta davvero un inedito speciale, che una folta delegazione di attuali parrocchiani accompagni la propria guida pastorale nella nuova, ulteriore destinazione assegnata dal vescovo … a piedi!
È avvenuto ieri sabato 30 novembre, in un pomeriggio assolato che ha favorito la bella impresa. Così, dopo che l’idea nata dal consiglio pastorale di Cison ha trovato tutti d’accordo, nel capoluogo e nella frazione di Tovena, entrambe rette da don Fabio Mantese da poco più di anno, l’appuntamento era davanti alla chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta, con preghiera alla Madonna attorno alla statuina in giardino della canonica prima della partenza, avvenuta un’ora prima della cerimonia d’ingresso a Valmareno fissata per le ore 16.
A passo spedito e cordiale, come si usa da queste parti, il folto gruppo di una novantina di persone, compreso don Mantese, ha raggiunto in breve tempo la frazione follinese, molto soddisfatto alla fine per questa felice esperienza di comunione ecclesiale e di fraternità.
Non poteva nascere sotto auspici migliori, dunque, l’evento dell’ingresso di don Mantese nella comunità cristiana di Valmareno, che ha visto insediarsi con una grande abbraccio corale di persone del luogo il nuovo pastore, dopo trentatré anni come curato d’anime a Rolle e sedici come parroco nella stessa Valmareno da parte di don Gianpietro Zago, che ora rimane al servizio in qualità di collaboratore pastorale.
Salutato all’ingresso della chiesa valmarenese dalla sindaca di Follina, Paola Carniello – che ha avuto parole di sincera accoglienza e disponibilità alla collaborazione verso don Mantese – lo stesso don Fabio è stato accompagnato nella sua nuova cattedra dal vescovo monsignor Corrado Pizziolo e da un gruppo numeroso di sacerdoti concelebranti, tra i quali il vicario per la pastorale don Andrea Dal Cin, il rettore del seminario don Paolo Astolfo, l’arciprete pievigino monsignor Luigino Zago e i parroci della Vallata, il follinese padre Francesco e il mianese don Maurizio Dassiè.
All’omelia il vescovo, in linea con il Vangelo della prima domenica d’Avvento, ha esortato tutti a “vegliare e pregare”, affidando questo compito in particolare al nuovo parroco, guida spirituale e riferimento di vita e di impegno per l’intera comunità.
Nel corso del rito – al quale erano presenti anche i sindaci di Cison di Valmarino, Cristina Da Soller, e di Miane, Moreno Guizzo, e un’ampia rappresentanza di associazioni e gruppi locali – non sono mancate sentite parole di ringraziamento da parte del presule vittoriese a don Mantese, per il suo generoso “sì” al nuovo incarico, e a don Zago, per l’opera svolta in tanti anni con grande dedizione e spirito di bene.
Ricco di umanità e di calore il primo indirizzo di saluto rivolto da don Fabio ai suoi nuovi parrocchiani, nella parte conclusiva della messa. Sul modello di quanto espresso a Cison e a Tovena in merito ai detti e alle parlate locali, egli ha ricordato che “A Valmaren se ciapa quel che vien” (“A Valmareno si prende quello che viene” ndr), invitando perciò tutti ad accogliere il nuovo parroco senza aspettative e pregiudizi, così come egli è, e assicurando lui stesso che farà la stessa cosa, incontrando ognuno nella sua verità e quotidianità.
“Abbiamo l’occasione per unire tre parrocchie nel segno della condivisione, della flessibilità e dell’esercizio costante della fraternità – ha concluso don Fabio – allenandoci a camminare e a lavorare insieme, e chiedendo che dalle cime delle nostre Prealpi scenda benevola la benedizione dall’alto verso le nostre comunità”.
Spontaneo, affettuoso e sorridente l’applauso che è seguito da tutti i presenti, che hanno accompagnato con sentimenti di accorata partecipazione anche i saluti finali rivolti al nuovo parroco del diacono permanente, della vice presidente del consiglio pastorale, e pure le parole e i doni consegnati da parte di dirigenti, insegnanti e bambini della scuola dell’infanzia di Valmareno. Il festoso momento del brindisi finale nei locali della parrocchia ha suggellato l’evento comunitario.
(Autore: Beatrice Zabotti)
(Foto: per concessione dei lettori)
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