La pianista Margherita Fava da Follina al Tennessee, alla ricerca delle radici del jazz. “Voglio incidere un disco tutto mio e fare tanta esperienza in giro per il mondo”

Da Follina al Tennessee, passando per il Michigan. Margherita Fava, 25 anni, dall’altra parte dell’oceano sta costruendo il sogno di diventare un’affermata pianista e compositrice di musica jazz.

Ed è un sogno molto concreto, già divenuto realtà con l’ammissione, cinque anni fa, alla Michigan State University (grazie ad una borsa di studio) dove lo scorso anno si è laureata in Jazz Studies, pochi giorni prima che a marzo scoppiasse anche negli Usa la bomba del Covid-19.

Superata la prova del “bachelor” dopo quattro anni di corsi universitari, la giovane musicista follinese è rimasta negli Stati Uniti e si è iscritta ad un master in pianoforte jazz all’University of Tennessee di Knoxville.

“Ho vinto un’altra borsa di studio, che mi consente di studiare ma anche di avere uno stipendio come docente o assistantship, per insegnare agli allievi dei primi anni”, racconta Margherita, mentre si trova a Follina per la prima vacanza che si è concessa dopo un lungo periodo di di lontananza da casa.

“Non vedevo la mia famiglia da tre anni. La mia cerimonia di laurea, con il concerto finale, si è sgretolata sotto miei occhi a causa della pandemia, visto che il 3 marzo 2020 hanno chiuso tutte le università. Avevo già i biglietti per i miei genitori, ma è saltato tutto. Poi l’estate scorsa ho seguito un workshop in America e anche una masterclass in Giappone. Con i miei genitori e mio fratello ci vediamo in whatsapp, ma volevo tanto rivedere mia nonna che abita a Miane“.

La giovane pianista non è proprio totalmente inattiva, nel corso della sua sosta trevigiana. Infatti, l’associazione culturale didattica “Gaspare Paoletti” di Follina l’ha incaricata di tenere un laboratorio di improvvisazione e linguaggio jazz sabato 26 giugno.

Inoltre, si è esibita nel concerto “American Songbook”, nell’antica chiesa di San Gregorio a Valdobbiadene, mercoledì 23 giugno alle 21, insieme al sassofonista vittoriese Lorenzo De Luca, ospiti del Festival della Musica Europea.

Avrà modo di proporre l’ascolto di sue composizioni originali, così come ha fatto la sera del 26 giugno quando è stata all’Auditorium di Miane per un concerto della corale femminile InCantus. “Ho scritto appositamente per loro due composizioni per coro e pianoforte. Sono brani adatti ad una formazione vocale, ma si sente che ci sono influenze jazz, insieme ad una linea pop più melodica”.

Per arrivare in Tennessee, Margherita ha seguito un percorso musicale e didattico abbastanza tortuoso.

“Ho studiato al liceo classico Flaminio di Vittorio Veneto, e fino alla metà del liceo ho seguito lezioni private di pianoforte classico. Poi ho smesso, quando ho capito che non era quello che volevo fare. Qualche mese dopo ho cominciato a suonare il basso elettrico, che mi era stato lasciato da un amico. Ho suonato in bar e locali vittoriesi e di Conegliano alla cantante Dani De Zan e altri musicisti, come Aldo Betto e Mauro Da Ros. Quindi, incitata anche dai miei genitori, ho frequentato un workshop estivo di Veneto Jazz. Fin dai primi minuti ho capito che volevo solo fare jazz e niente altro. Non era una opzione, ma una scelta precisa”.

La famiglia Fava è completamente immersa nel mondo delle sette note. Papà Giorgio è docente del conservatorio, e anche mamma Elisabetta De Mircovich è insegnante di musica della scuola media. Entrambi sono specialisti di musica medievale e barocca.

“Quando ho capito che l’unica cosa che mi interessava era il jazz, ho sentito che avrei dovuto essere lì dove la cultura musicale afroamericana ha le sue radici”, conclude Margherita, che il 2 luglio rientrerà negli Usa per continuare il suo anno da assistantship. Nemmeno la pandemia globale frena la sua lunga marcia americana.

“A dicembre mi sono ammalata di Covid-19, mentre mi trovavo in Tennessee, per cui non mi hanno ancora vaccinata. Non mi è ancora tornato del tutto il senso dell’olfatto, ma per il resto va tutto bene. Dopo la fine del master, spero di rimanere in America per un po’ di anni. Ho l’idea di incidere un disco, con dei pezzi scritti da me, e di fare ancora molta esperienza in giro per il mondo”.

(Foto: per concessione di Margherita Fava).
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