Lo charme dell’Osteria “da Clemi” nella rivista World of Interiors

La storia affascinante che s’intreccia con quella dei Brandolini, la cornice naturale della Colline di Conegliano Valdobbiadene e i sapori della cucina casalinga sono solo alcuni dei motivi che fanno dell’Osteria Al Castelletto una delle insegne più caratteristiche della Marca trevigiana.

Il resto lo fanno la padrona di casa, la mitica “Clemi”, e l’atmosfera rustica ma allo stesso tempo di charme che si respira nel suo ristorantino. Non stupisce che nei giorni scorsi The World of Interiors, nota rivista inglese d’interni – appartiene al medesimo gruppo editoriale di Vogue – abbia dedicato all’osteria di Pedeguarda un articolo che mette in risalto l’arredo del locale, dove nulla è lasciato al caso.

“Castelletto di Pedeguarda è adagiato in una serena enclave nel verde delle Colline del prosecco, la fertile regione vinicola che marca il passaggio fra le vaste pianure che circondano la laguna e i picchi delle Dolomiti”. Inizia così il pezzo firmato da Laura May Todd e corredato dalle fotografie di Manfredi Gioacchini prima di condurre il lettore oltre la soglia del rustico che per secoli fu luogo di ristoro per viaggiatori.

Nel passaggio fra le stanze, quella del caminetto, la sala libreria e la sala veranda, Todd esplora il legame fra le scelte d’arredo e il territorio, a partire dalle righe bianche e rosse, “colori distintivi dello stemma dei Brandolini”.

Clementina Viezzer, per tutti “Clemi”, iniziò la sua carriera come levatrice per conto della nobile famiglia. “Clemi per me è una seconda mamma” racconta nell’articolo Vera Arrivabene Valenti Gonzaga.

Già a quei tempi la futura titolare dell’Osteria coltivava la sua passione per la cucina consultando antichi ricettari e deliziando la famiglia con i suoi memorabili risotti. Dopo un periodo a Roma con la famiglia Clemi decise di tornare in terra natia per poi avviare la sua attività nel 1977 in un piccolo edificio seicentesco donatole dai discendenti dei Brandolini.

Da allora Clemi, oggi affiancata dal nipote Nicolò Bof, è una “meta di pellegrinaggi gastronomici”, sinonimo di ottima cucina tradizionale dove non manca il guizzo personale della padrona di casa.

“Prima di morire il padre di Clemi espresse la volontà che la figlia diventasse una cuoca o una fioraia” racconta Nicolò alla giornalista di The World of Interiors. È così che ogni settimana bouquets di fiori freschi fanno la loro comparsa in ogni angolo dell’osteria aggiungendo colore al contesto assieme a cuscini ricamati e tessuti di pregio.

L’articolo si sofferma poi sui dettagli della mise en place: le pesanti tovaglie con tessuti scelti di Mussolente, l’ottima fattura dei piatti in ceramica di Nove di Bassano e bicchieri di Murano, che assieme agli ingredienti di stagione in menu compongono l’omaggio personale di Clemi al suo territorio.

“Anche ora, a 78 anni, Clemi si dedica alla sua passione, e rallentare il ritmo non è un’opzione” sottolineano nell’articolo. “Le dico di riposarsi, ma non c’è verso: è la sua vita, è ciò che ama fare” conclude affettuosamente Vera Arrivabene.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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