Follina, dove l’acqua diventa musica, dove Dante Alighieri trovò l’ispirazione per la sua “Divina Commedia”, Follina con la sua abbazia cistercense, con il commercio e la produzione della lana che le hanno dato prosperità nei secoli, dallo scorso sabato ha un nuovo municipio. Bello, funzionale e ben posizionato, ha tutte le caratteristiche per essere la sede municipale ideale.
Il sindaco Mario Collet, fiero e commosso, ha presentato con orgoglio ai suoi cittadini lo loro nuova “casa”. Un restauro certosino e minuzioso del valore di un milione 330 mila euro, finanziato per 439 mila euro con contributi e con 891 mila euro con fondi propri del Comune.
Dopo l’alzabandiera eseguito sulle note dell’inno di Mameli, seguito dal saluto accorato del primo cittadino, è stata la volta degli ospiti in parterre. Il questore anziano del Senato, Antonio De Poli, ha portato il saluto di Palazzo Madama ai follinesi in un momento storico per loro paese.
E’ stata poi la volta delle due parlamentari espresse dal Quartier del Piave, l’onorevole Angela Colmellere e la senatrice Sonia Fregolent. Entrambe ricoprono anche il ruolo di sindaco e la loro vicinanza a Collet e ai follinesi in questa felice circostanza è stata totale. Il consigliere regionale Alberto Villanova ha chiuso gli interventi facendo le veci del governatore Luca Zaia, che ha comunque recapitato una lettera di saluto, letta dal sindaco. Tra gli ospiti anche il nuovo prefetto di Treviso Maria Rosaria Laganà, entusiasta e motivata nel suo nuovo incarico nella Marca.
Quando il priore Francesco Rigobello dei Servi di Maria ha benedetto lo stabile e le persone che lo frequenteranno, il pensiero è andato a Padre Anacleto Milani. Correva il lontano 22 gennaio 1915, quando i Servi di Maria, presero in custodia l’abbazia. Il 1915 fu anche l’anno in cui l’Italia entrò in guerra. Padre Anacleto Milani, primo parroco, ricevette l’incarico di sindaco e si occupò della gente, stremata dalla guerra, in un paese che si trovò sul fronte, in piena occupazione austriaca. Istituì l’orfanotrofio, l’asilo infantile, l’ospedale e fu il tramite tra i follinesi e i soldati occupanti presenti in paese. Ricordarlo all’inaugurazione era un atto dovuto.
Prima del taglio del nastro è stato scoperta la nuova insegna del Comune. Un’opera dell’artista scultore Valentino Moro, arricchita dallo scorrere dell’acqua. Il gonfalone del Comune, ha preceduto sindaco e autorità all’interno del nuovo municipio. Un municipio che ha visto un restauro curato nei minimi particolari su progetto dell’architetto Enrico De Mori, in un viaggio nella storia di Follina e della Vallata.
L’ex collegio San Giuseppe ne ha avute di destinazioni e di vicissitudini prima di diventare municipio. I lavori di costruzione del nucleo originario iniziarono nel 1821 quando Andrea Andretta, sfruttando la presenza di fonti d’acqua quali il fiume Follina come forza motrice, decise di costruire in soli 7 anni uno stabilimento laniero sul modello degli opifici industriali del nord Europa. Vi erano impiegati centinaia e centinaia di operai fino ad un massimo di 450 tra uomini donne e bambini su un paese che contava 1.500 abitanti.
Una vitalità enorme che durò per 50 anni, ma poi cominciarono i primi problemi legati al tentativo di convertire gli impianti all’uso del vapore, anche perché Follina era distante dai circuiti commerciali del carbone. La chiusura del 1898 fu quasi inevitabile.
L’ex lanificio rimarrà chiuso fino al 1904, quando fu acquistato da Giusto Pasqualis per farne uno stabilimento bacologico che impiegava trenta operai fissi e stagionalmente un centinaio di donne. Nel 1917 durante l’occupazione austroungarica della Vallata, fu trasformato in ospedale, il Feldspital 1505, l’ospedale militare austriaco. Nel 1935 l’intero complesso fu acquistato dall’ordine dei Servi di Maria, e venne destinato a collegio. Nel 1979 divenne proprietà del Comune di Follina, che vi aveva già insediato la scuola elementare. Di seguito vennero eseguiti i lavori che hanno portato il complesso allo stato attuale, con la realizzazione degli impianti sportivi, della biblioteca e dell’auditorium.
Di questo periodo sono anche i lavori per la trasformazione dell’ala nord in residenza per anziani. Nell’ultimo decennio sono stati eseguiti a stralci gli interventi che lo hanno portato ad essere lo splendido municipio che Follina da sabato può vantare.
{cwgallery}
(Fonte: Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
(Intervista video a cura di Giancarlo De Luca © Qdpnews.it).
#Qdpnews.it