È mancato ieri mattina il novantunenne Ernesto Bosa, conosciutissimo a Fonte Alto per aver lavorato per tanti anni al CFP, come magazziniere e col tempo gestore e custode della sede. Ernesto nacque nel 1931 in una famiglia di contadini e per questo, come molti altri in quell’epoca, non ebbe l’opportunità di studiare a lungo, ma la sua passione per la musica lo portò fin da piccolo a compiere sacrifici oggi impensabili soltanto per poter suonare uno strumento.
I più anziani lo ricorderanno, giovanissimo, mentre correva con la bicicletta fino a Treviso soltanto per questo motivo. Aveva imparato da autodidatta, diventando particolarmente bravo e partecipava alla vita di Chiesa assiduamente, assieme alla moglie Paola.
Suo figlio, Giampietro, assieme alla sorella Antonella, lo ricorda come un padre rigoroso ma sempre giusto, un nonno affettuosissimo e presente, fino alla fine. Fino a 88 anni, infatti, Ernesto portava spesso i nipoti in giro in auto, poi, autonomamente, aveva rinunciato alla patente, mostrando grande senso di responsabilità. Oggi la nipote di Ernesto sta affrontando la maturità, con il ricordo del nonno.
Ernesto faceva anche parte degli alpini e aveva partecipato alla cerimonia del Centenario assieme ad altri della sua età, anticipando il corteo a bordo della Campagnola (in foto) dei “veterani”. Fino a 33 anni aveva lavorato nei campi, poi aveva iniziato a lavorare al CFP e aveva fatto da autista anche a don Pilla nei suoi frequenti viaggi in aereo.
Anche con Paola, sua moglie, aveva avuto una storia felice e lunghissima: stavano per compiere sessant’anni di matrimonio, preceduti da sei anni di fidanzamento. La sua storia non aveva attraversato soltanto momenti felici, però: Ernesto si era trovato a dover affrontare assieme alla sua famiglia anche la perdita di un figlio, mancato da molto giovane.
Recentemente si era ferito a una gamba sinistra, ma si era presto rimesso, dimostrando di avere un fisico temprato dalla campagna e da quei tempi aspri e difficili. “Se doveva dirti le cose, te le diceva in faccia e in caso di un’ingiustizia era il primo a intervenire – racconta di lui la famiglia – Però in mezzo a un litigio era sempre quello che placava le parti. Aveva un carattere mite, disponibile e comunque sempre buono”.
Ernesto verrà ricordato venerdì prossimo, alle 16, alla Chiesa Arcipretale di Fonte Alto.
(Foto: per gentile concessione della famiglia – archivio Qdpnews.it).
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