Cansiglio, hotel San Marco ancora in vendita: si ritira l’azienda che voleva rilanciarlo

La Regione Veneto ha rimesso in vendita l’ex hotel San Marco, riprende allora la battaglia degli ambientalisti contro la soluzione regionale, dopo il ritiro della proposta di una società del settore ristorazione, che si era offerta di prendere in affitto l’immobile e ristrutturarlo.

“Sorprende la determinazione con la quale la Regione intende procedere con la vendita dell’ex hotel San Marco in Pian Cansiglio, – sostengono Michele Boato e Giancarlo Gazzola, di Mountain Wilderness dell’Ecoistituto del Veneto Alex Langer – , una determinazione però ingiustificata e per certi versi anche sospetta, visto che da anni si susseguono i bandi per la vendita che però vanno regolarmente deserti e nessuno finora si è mai fatto avanti per l’acquisto. Ma un conto è vendere singole costruzioni come palazzie e alberghi a Venezia o in Veneto, ma tutt’altra cosa è invece mettere in vendita una parte di un importante patrimonio naturalistico unitario e tutto pubblico”.

Sono decine di anni ormai che le associazioni ambientaliste sostengono come nessuna parte di Cansiglio debba essere venduta, per non creare un effetto domino negativo di privatizzazione demaniale.

Per il San Marco una soluzione era stata proposta proprio dagli stessi ambientalisti, in contatto con una grossa società privata della ristorazione, disponibile a prendere in affitto dalla regione, per un numero ragionevole di anni, l’albergo nelle condizioni in cui si trova, ristrutturarlo a proprie spese e a rimetterlo in funzione come struttura ricettiva a servizio soprattutto del campo da golf.

“Se questa proposta fosse stata accettata subito, – sostengono Gazzola e Boato, – il San Marco sarebbe già in funzione come albergo e senza nessuna perdita di demanio pubblico, anzi con una sua valorizzazione. Ora questa società ha gettato la spugna e ha ritirato la propria disponibilità, perdendo così un’ottima occasione”.

“Se prima o poi la vendita verrà fatta o se il San Marco verrà addirittura ceduto gratuitamente, – minacciano le associazioni ambientaliste – o in proprietà a privati in cambio della promessa di ristrutturare, noi interverremo per le vie legali, poiché questa soluzione è comunque una grossa perdita per il demanio pubblico, quindi un danno erariale. Non consideriamo la partita persa, ma il Cansiglio deve rimanere pubblico, unica garanzie affinchè le attività economiche rimangano nelle giuste dimensioni non prevalgano sui suoi valori storici e naturalistici”.

(Fonte: redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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