Cansiglio, ripartono gli scavi archeologici nella grotta paleolitica mentre la faggeta dà spettacolo con il fenomeno della “pasciona”

Le foreste italiane sono sostenibili?

In Cansiglio è iniziata, questa settimana, una nuova campagna di scavi archeologici che vede i docenti e gli studenti dell’Università di Ferrara operare le ricerche nel sito di Pian di Landro. Gli scavi sono ripresi in seguito al rinnovo della convenzione tra l’ateneo ferrarese e Veneto Agricoltura,  che gestice la foresta demaniale regionale.

Pian di Landro dà il nome ad una riserva naturale protetta, situata nel comune di Tambre, comprendente la zona nord-orientale dell’altopiano del Cansiglio.

La grotta di Pian di Landro ha assunto un importante interesse in seguito alle scoperte archeologiche risalenti al 2017, che hanno messo in luce una sequenza stratigrafica con cui viene testimoniata l’occupazione umana della zona durante la fase finale del Paleolitico, dopo l’Ultimo Massimo Glaciale.

Il ricco patrimonio archeologico comprende, oltre ai manufatti in pietra, anche elementi organici tra cui resti ossei degli animali cacciati. Reperti che hanno permessi di ottenere importanti informazioni sugli stili di vita dei gruppi di cacciatori-raccoglitori che popolavano il Cansiglio. La nuova campagna di ricerche dovrà approfondire la conoscenza del passato remoto di questo straordinario ambiente montano.

Chi sale in Cansiglio, in questa prima fase della stagione, ha modo di scoprire anche un particolare fenomeno naturale, che dagli esperti di botanica è definito “pasciona”. Tutto nasce dal fatto che anche gli alberi comunicano tra loro, attraverso messaggeri chimici che consentono di sincronizzare la loro fioritura e fruttificazione. Quando arriva un anno di “pasciona”, ovvero una grande produzione di frutti, questa si manifesta su enormi superfici in modo spettacolare.

Nel Veneto il 2020 è stato per il faggio un anno di “pasciona” e in questi giorni sul suolo delle faggete si ammirano gli straordinari risultati, poichè stanno germinando milioni di semi caduti lo scorso anno.

Il Cansiglio, la più maestosa faggeta delle Alpi, sta donando ai suoi visitatori  lo spettacolo di una “mutazione”: su migliaia di ettari di superficie, il marrone delle foglie secche dello scorso autunno sta virando al verde, sia per la presenza delle nuove foglie dei faggi, ma anche per le foglioline di milioni di piccole piantine che spuntano dal terreno.

Gli esperti di Veneto Agricoltura sottolineano l’eccezionalità dell’evento, che permette di rinnovare in modo naturale la foresta.

Quest’anno le faggete del Cansiglio, oltre al noto fenomeno del foliage autunnale, stanno quindi offrendo un paesaggio tinto di un bel verde, con la nascita di una nuova generazione degli storici faggi nell’antico Bosco dei Dogi.

Chi volesse ammirare questo spettacolo naturale e vedere da vicino gli scavi archeologici, può cogliere l’occasione di salire fino in Cansiglio per partecipare  a una delle tante iniziative organizzate nei weekend. Domenica 6 giugno, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30, è in programma “Un salto nella Preistoria”, escursione in ambiente e visita al sito paleolitico di Piano di Landro e al Museo dell’Uomo (per informazioni e prenotazioni tel. 345 9140244 – info@ecomuseoglobale.it), mentre dalle 9.30 alle 16 viene proposta l’escursione “Museo e Territorio – I villaggi cimbri” (informazioni e prenotazioni tel.  370 1107202  e prealpicansiglio@gmail.com).

Dalle 15 alle 16.30 si svolge la visita al Giardino Botanico Alpino, con una guida naturalistica, mentre nello stesso orario si può  partecipare a “Faggi e remi”, visita tematica al Museo dell’Uomo (informazioni tel. 333 3513668, francescoazzalini@libero.it).


(Foto: Veneto Agricoltura).
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