“La Fiamma”, il corto in lingua cimbra prodotto dalla Hive Division di Pagnano: girato in Cansiglio e altre montagne venete

Non dev’essere stato semplice, nemmeno per i professionisti di Hive Division, casa di produzione cinematografica indipendente con sede a Pagnano d’Asolo, sceneggiare e girare un’opera originale in lingua cimbra: una cultura che ancora oggi è ai più poco conosciuta, nonostante l’area del Cansiglio, al confine tra il Veneto e il Friuli, sia effettivamente uno degli ultimi luoghi dove le tracce del popolo cimbro fanno echeggiare le valli di misteri e riti perduti. Proprio quest’ambientazione è stata scelta per “La Fiamma”, un cortometraggio folk-fantasy scritto e diretto da Giacomo Talamini.

Ma la parola fantasy non deve confondere il lettore: Hive Division (di cui si è parlato in questo articolo) ha approfondito le leggende di questo popolo assieme all’Istituto Cimbro di Luserna e ne ha interpretato un’immagine fantastica, curandola attraverso riprese intriganti grazie alla collaborazione di Wahtari Studio, Frame by Frame e Makinarium, capaci di creare interesse nei confronti di questa scomparsa comunità della foresta. La fotografia principale è stata realizzata a Cima Sappada, al confine con le austere valli della Carnia, mentre le riprese esterne sono state effettuate in Cansiglio, in Val Visdende e sul Monte Grappa.

Talamini ha detto che per la creazione di questi contenuti si è ispirato a “The Village” di M. Night Shyamalan, ma anche a “The Witch” di Robert Eggers e il videogioco “Hellblade” di Ninja Theory. In breve, “La Fiamma” racconta la storia di alcuni giovani, Elk (Jacopo Barzaghi), Nairi (Martina Ambrosino), Trestar (Matteo Tagliaferro) e Menokk (Andrea Pellegrino) che, lasciati soli dagli adulti del villaggio, si trovano assediati da un male oscuro, evocato dalle profondità della foresta.

Dopo essere stato selezionato in numerosi festival, “La Fiamma” è stato caricato gratuitamente su YouTube: “I racconti “decentrati”, che prendono ispirazione da comunità e storie locali, e la loro unione con elementi di genere (in questo caso il folk fantasy) sono il focus delle nostre produzioni originali – spiegano da Hive Division – Uniscono quindi le competenze tipiche di una casa di produzione indipendente a quelle di uno studio VFX, che è quindi in grado di trasporre su schermo narrazioni visivamente complesse e audaci, che fanno uso delle nuove tecnologie e che hanno rimandi a linguaggi visivi contemporanei, come quelli dei videogiochi”.

(Foto: Hive Division).
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