Monitoraggio dei passeriformi sul Pizzoc, inanellati per la prima volta Smeriglio e Canapino maggiore

Il monitoraggio della migrazione autunnale dei passeriformi sul valico del Monte Pizzoc nel Comune di Fregona, mediante la tecnica dell’inanellamento a scopo scientifico, è giunto alla sua undicesima stagione consecutiva.

Video realizzato da Qdpnews.it sul Monte Pizzoc nel 2019

Anche quest’anno è arrivata la relazione tecnica del dottore forestale Andrea Favaretto, che ha voluto ringraziare tutti gli inanellatori, i volontari e gli aspiranti inanellatori, provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, per il fondamentale supporto diretto all’attività, per lo sforzo profuso e per la passione dimostrata.

Un ringraziamento particolare è andato all’Associazione Nazionale Libera Caccia, che partecipa economicamente al progetto da 10 anni con risorse proprie o con risorse derivate da bandi regionali dedicati alle associazioni venatorie, ai Carabinieri Forestali dell’ufficio per la Biodiversità per il supporto logistico e all’Associazione Faunisti Veneti per il patrocinio e il sostegno dell’attività.

“Nel 2023 – si legge nella relazione – l’attività di cattura ha avuto inizio il 17 agosto, con qualche giornata sperimentale fino al 21 agosto. Poi l’impianto è stato chiuso e riattivato definitivamente il 17 settembre; le attività si sono concluse il 1° novembre. Gli esemplari catturati sono stati 5149 con 70 specie differenti in 44 giorni: le specie ‘nuove’, non catturate in precedenza, sono state 2: smeriglio e canapino maggiore. In 44 giorni di attività, sono stati catturati in media 120 individui al giorno, con una media di 17 specie differenti per giorno, a testimonianza di un anno di passo molto intenso e vario”.

“Il 2023 – continua – è stato un anno di alta intensità per quanto concerne il passo migratorio e le catture assolute: per numero di esemplari catturati (più di 5000) l’annata è la terza in assoluto dal 2013; per numero di specie il 2023 rappresenta invece l’anno più vario in assoluto, con una media di specie giornaliera inferiore solo al 2017 (17 specie al giorno contro le 20,4 del 2017). Nel 2023 sono state catturate 6 specie di interesse conservazionistico ai fini dell’Allegato 1 della Direttiva Uccelli 2009/147/CE: civetta capogrosso, albanella reale, averla piccola, civetta nana, picchio nero e smeriglio”.

Nella relazione si segnala la grande intensità migratoria di alcune specie, come ad esempio il pettirosso (più di 1200 catture nel 2023), il regolo (più di 583), lo scricciolo (più di 100 esemplari), il lucherino (373 catture) e la peppola (371).

“Sono stati mediamente bassi – prosegue la relazione – i numeri delle catture dei rapaci notturni, con 2 allocchi, 5 civette capogrosso, una civetta nana e 6 gufi comuni. L’undicesimo anno di monitoraggio mediante inanellamento delle specie in transito ha permesso di incrementare ancora il numero totale di specie, che ora ammonta a ben 100. Sono più di 40 mila gli individui inanellati ad ora, con numerose ricatture all’estero, diffuse tra la profonda Russia e le isole Baleari“.

“Numeri – precisa – che ci auguriamo possano aumentare ancora con il ritrovamento di uccelli con i nostri anelli lungo la rotta ispanica, la prevalente in migrazione sull’arco alpino. L’elevato numero di individui e specie catturate in questi anni sul valico del Monte Pizzoc, conferma ancora una volta la peculiarità e l’importanza del valico del Pizzoc in termini di biodiversità e conservazione, ed è uno stimolo in più per proseguire negli anni a venire lo sforzo di ricerca volto alla maggiore conoscenza degli andamenti migratori specie-specifici e alla protezione delle specie più a rischio”.

“L’obiettivo – conclude – è quello di preservare nel tempo uno degli hot-spot migratori più importanti della Regione Veneto e di tutto l’arco alpino. Trattandosi di un imbuto naturale dove gli uccelli in migrazione si concentrano, è piuttosto logica la necessità di tutelare il valico quale sito di importanza regionale e nazionale per la migrazione autunnale. Al momento, il Monte Pizzoc rappresenta in termini di legge l’unico Valico Montano Regionale ai sensi della Legge nazionale 157/92″.

(Foto: Stazione di inanellamento “Monte Pizzoc”).
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