Osservare i cervi in Pian Cansiglio, le regole “auree” da rispettare nel vademecum di Veneto Agricoltura

Il bramito del cervo è un fenomeno straordinario da osservare ed ascoltare, ma è, soprattutto, una fase biologica molto importante per la vita e la riproduzione del più grande ungulato diffuso in tutto l’arco alpino e in gran parte degli Appennini.

Ci sono delle precise e severe regole da rispettare, se si vuole assistere a questo spettacolo della natura. Ad uso degli escursionisti e dei tanti naturalisti che attraversano il Cansiglio, da poco è stato stampato “Il cervo e il bramito. Osservare la fauna selvatica senza disturbarla”, vademecum a cura di Veneto Agricoltura, l’agenzia della Regione Veneto che cura la gestione della foresta, l’antico Bosco da Reme di San Marco.

La piana del Cansiglio si presta all’osservazione della fauna selvatica. Si presenta come una sorta di recinto naturale protetto, con delle ampie zone a prato-pascolo, e offre ampie possibilità di nutrimento ai branchi di cervi, che prediligono la vegetazione del sottobosco, in gran parte dell’anno, oppure le giovani piantine di abete rosso nella cattiva stagione.

cervipiana

In questo habitat è facile imbattersi in cervi solitari o in gruppo. Nella prima fase della riproduzione, all’inizio dell’autunno, i maschi cominciamo ad emettere i bramiti, che assomigliano un po’ a profondi muggiti. Servono per la difesa dell’harem di femmine dagli altri pretendenti. Se i bramiti non funzionano, i rivali passano alle sfide dirette incrociando i palchi (struttura ossea delle corna). Chi è sconfitto, cede il terreno al più forte e si allontana.

Quando si va in Cansiglio durante il periodo del rituale di corteggiamento, in cui maschi e femmine di cervo hanno un riavvicinamento, per essere un osservatore responsabile occorre ammirare questo fenomeno affascinante in silenzio, nel pieno rispetto delle regole descritte nell’opuscolo: vietato disturbare gli animali (reato punito dalla legge); percorrere solo i sentieri segnati; usare il binocolo negli appostamenti; non portare i cani in escursione; evitare rumori (spegnere la suoneria del cellulare) e parlare a bassa voce, soprattutto nelle ore serali e notturne; non usare luci troppo potenti (fari, flash, ecc) ma solo frontaline o pile di limitata potenza; non creare postazioni fisse e bivacchi per gli appostamenti; non percorrere in auto le strade laterali della piana; muoversi in gruppi poco numerosi (meno di 10 persone).

Se non si rispettano queste regole, la presenza umana può essere fonte di stress e vanificare ore di rituali, fondamentali per la sopravvivenza della specie. Per avere più informazioni sono a disposizione le guide accreditate da Veneto Agricoltura: De Natura – Sandra Zanchetta 340.0970996; Mazarol Soc. Cop. 329.0040808; Prealpi Cansiglio Hiking 370.1107102; Lupi Gufi e Civette 349.0946001; NaturalMente Guide 370.1389543; Salice Bianco – Daniela Serafin 331.4003888.

(Fonte: Cristiana Sparvoli © Qdpnews.it).
(Foto: Veneto Agricoltura).
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