Cosa c’è sotto i faggi, gli abeti rossi, le felci, il muschio, i prati e le vestigia cimbre del Cansiglio? Una volta c’era il profondo mare primordiale, che ha generato un mondo geologico di grande interesse naturalistico, non conosciuto alla maggior parte degli escursionisti che percorrono l’altopiano e la foresta.
L’antichissima storia delle origini viene raccontata nella nuova pubblicazione “Appunti di geologia – Altopiano del Cansiglio”, appena edita da Veneto Agricoltura, con la collaborazione della Regione Veneto, a cura di Elena Anna Manfrè, Alberto Riva e Nereo Preto. La pubblicazione è scaricabile gratuitamente dal sito.
Il quaderno di appunti spiega i processi delle ere geologiche che hanno portato alla formazione dell’attuale altopiano veneto-friulano, un tempo placida laguna.
ll Cansiglio in origine era una sorta di basso fondale marino, affacciato su un mare più profondo, che sommergeva tutta la piattaforma brulicante di organismi, prevalentemente “rudiste”, grosse conchiglie bivalvi a forma di cono che vivevano infossate nella sabbia o nel fango. Fossili di rudiste ancora oggi si vedono nelle formazioni rocciose del Cansiglio.
Con l’azione di sconvolgimenti tettonici, terremoti e spinte crostali sono emersi le attuali montagne dell’area alpina e l’altopiano carsico, disteso tra le province di Treviso, Belluno e Pordenone, formatosi circa 200 milioni di anni fa (Giurassico) da rocce sedimentarie di origine organica, composte da miriadi organismi marini che si sono depositati sul fondo di un mare antichissimo.
La pubblicazione è ricca di straordinarie foto e disegni. Di facile consultazione, elenca le varie forme carsiche che si incontrano sull’altopiano: polje (grande depressione chiusa sul fondo), valle morta, uvala, dolina, inghiottitoi, carso a blocchi (scannellature), lame, faglie (di particolare interesse la linea di Vallorch e la linea di Pian Osteria). Il panorama del Cansiglio offre un panorama inconfondibile per la natura delle rocce che lo compone, bucherellato come un gruviera. Così appare questo mondo sotto il bosco o sulla superficie dei prati, costituito da conche, doline, vallette, buchi profondi e grotte, in parte inesplorato.
Salendo fino alla cima del Monte Pizzoc si ha un punto di osservazione eccezionale, secondo le note degli autori: “Si vedono lunghe file di colline, che curvano verso nord est, e la vasta pianura veneto-friulana bordata in fondo dal mare. Entrambi sono il frutto di importanti eventi tettonici, gli stessi che hanno sollevato ad altopiano la zona del Cansiglio. Dalla cima del Pizzoc si vede che è un mondo fatto di roccia e non solo di faggi e alberi. Si notano doline e molte rocce grigie stratificate”.
All’interno della piana del Cansiglio (polje) si trovano rocce più recenti, finemente stratificate e più argillose. Vengono chiamate Scaglia, rappresentano un deposito di mare piuttosto profondo, che per milioni di anni ha sommerso questa parte di mondo.
(Foto: Veneto Agricoltura).
#Qdpnews.it