Gli stravolgimenti della nostra epoca entrano a pieno titolo nell’edizione 2021 del GiaveraFestival.
Il crocevia di incontri e culture già da qualche anno ha cambiato formula, diventando un festival itinerante e mantenendo il cuore degli anche quest’anno nel parco di Villa Wassermann a Giavera del Montello: a fine giugno una novantina di persone hanno percorso i sentieri del confine orientale d’Italia, rendendosi conto, almeno in minima parte, della realtà della rotta balcanica e dei flussi migratori che la attraversano.
Dal 26 al 31 agosto l’esperienza sarà replicata verso Marsiglia, la “città meticcia”.
“Abbiamo fortemente voluto proseguire il cammino del GiaveraFestival – spiega don Bruno Baratto, presidente e fondatore dell’associazione Ritmi e Danze dal mondo – perché siamo convinti sia importante, proprio nel tempo che viviamo, in cui possono prevalere paure, chiusure o superficiali indifferenze, seguitare a proporre occasioni di riflessione, di incontro e di scambio, possibilità per “stravolgimenti” il più possibile partecipati e positivi”.


Dal 15 al 18 luglio ai piedi del Montello si svolgerà invece la versione più tradizionale del festival, con incontri, dibattiti, musica e cibi: apriranno il programma gli antropologi Marco Aime e Francesco Remotti, chiamati a presentare giovedì 15 alle 20.45 il loro ultimo lavoro “Il mondo che avrete. Virus, antropocene, rivoluzione”, scritto insieme a Adriano Favole.
La sera dopo il tema degli stravolgimenti sarà approfondito con Massimo Bray, già ministro dei Beni culturali e presidente del Salone del Libro di Torino, ora direttore generale della Treccani.
Tra sabato e domenica si alterneranno le voci e i racconti di Marina Lalovic, giornalista serba da vent’anni in Italia, su geopolitica e scenari internazionali, di Mario Caputo regista triestino autore del docufilm “No borders. Flusso di coscienza” e di Donatella Ferrario giornalista autrice di “La porta d’Europa. Il confine italiano della rotta balcanica” e “Sconfinare. Viaggio alla ricerca dell’altro e dell’altrove”.
Ci saranno anche Davide De Michelis, giornalista e documentarista, Stefania Prandi, giornalista e fotografa, che proporrà i suoi scatti in “Oro rosso”, mostra e libro sullo sfruttamento lavorativo, soprattutto al femminile; Khalifa Abo Khraisse, regista libico racconterà la situazione del paese e dei migranti dal punto di vista locale, mentre Andrea Signorelli, giornalista ed esperto di nuove tecnologie parlerà del rapporto tra social media e democrazia.


Tra gli eventi musicali spiccano l’esibizione di Saba Anglana, cantante di origine somala, che propone un concerto spettacolo in dialogo con mondi diversi (sabato 17 alle 20) e il concerto del famoso cantautore burkinabé Bil Aka Kora (domenica 18 dalle 19.30).
Il Burkina Faso è il paese ospite d’onore di questa edizione e la banda musicale di Nervesa della Battaglia eseguirà l’inno nazionale in onore di Lankoande Kourita, presidente della Comunità Burkina Faso di Treviso che l’11 giugno ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Repubblica africana per il suo impegno sociale e associativo.
La sera del 14 agosto nel Parco Area Fenderl a Vittorio Veneto è prevista “La notte delle stelle cadenti”, occasione di incontro, attraverso cibo, danze, musica e ritualità sotto le stelle, con l’associazione senegalese Djamoral; animatrici e protagoniste della serata sono quattro ragazze tra i 15 e i 17 anni (Badji Aminata, Awa Dieme e Awa Sane, nate e residenti in Sinistra Piave) che intendono in questo modo condividere la cultura e le tradizioni del paese di origine della loro famiglia.
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