Terzo mandato per i sindaci? Cavallin ha già deciso: “Non mi ricandido”. In agenda parcheggi a Cusignana e nuova piazza

Il sindaco di Giavera del Montello, Maurizio Cavallin

“Nel caso passasse il terzo mandato, io non mi ricandiderei comunque alle prossime elezioni”: lo ha affermato serenamente Maurizio Cavallin (in foto), primo cittadino di Giavera nel Montello negli ultimi 10 anni e in passato per altri due mandati, dal 1985 al 1995.

Mancano ancora diversi mesi alle elezioni, ma Cavallin ha voluto chiarire la sua posizione, sottolineando che rimarrà nella squadra ma non come candidato sindaco.

In ogni caso, ci sono ancora diversi progetti da completare: nel centro della frazione di Cusignana, per esempio, verrà demolita un’abitazione privata per ricavare dei parcheggi.

Per poter procedere con la demolizione, prevista nelle prossime settimane, l’amministrazione comunale di Giavera ha dovuto attendere che tutte le ditte interessate togliessero gli allacciamenti.

Sempre a Cusignana, per dare una risposta alle richieste dei ragazzi coordinati dalla cooperativa La Esse, sarà realizzato un campetto polivalente (calcio, pallavolo e basket), circondato dal verde, in un terreno di via Martini.

In questo caso i lavori dovrebbero partire entro la fine del mese di febbraio.

Inoltre, si sta per concludere un’importante convenzione tra l’amministrazione comunale di Giavera e la Diocesi di Treviso per disciplinare le modalità e gli impegni che l’ente pubblico si assumerà in vista della futura piazza.

La parrocchia cederà al Comune 1200 metri quadrati di terreno verso via Schiavonesca, oltre ad un pezzo a nord per la variante di via Monsignore Longhin per l’accesso alla nuova zona.

“Sicuramente ci sono dei lavori da completare – sottolinea il sindaco Cavallin -, ma abbiamo realizzato tutto quello che abbiamo promesso nel programma elettorale e anche qualche opera in più. Sono soddisfatto di questo mandato e ringrazio tutta la compagine di maggioranza per il grande lavoro svolto in questi anni. Se si ha una squadra competente e motivata, infatti, si riesce a fare molto e questo è stato il nostro punto di forza. Abbiamo realizzato diverse cose: interventi idraulici e alla viabilità, messa in sicurezza di strade, nuovo magazzino comunale e sede della Protezione civile oltre al distretto sanitario in via Schiavonesca Vecchia”.

“Siamo partiti con i lavori per la futura scuola dell’infanzia – continua – e aspettiamo indicazioni dal governo, in merito ai fondi del Pnrr e ai contributi ministeriali, per gli altri progetti che riguardano le scuole. Il Covid ha rallentato molto alcune progettualità, ma non abbiamo mai mollato la presa. Credo che il Comune di Giavera sia stato uno dei pochi a non aver mai chiuso al pubblico per essere vicino alla cittadinanza. Per questo, ringrazio tutti i nostri dipendenti per la disponibilità che hanno avuto”.

Il sindaco ha tracciato un bilancio, evidenziando le delusioni e gli aspetti positivi di questo mandato amministrativo che sta per concludersi.

“La cosa che più mi ha fatto stare male – sottolinea Cavallin – è la vicenda della scuola di Santi Angeli. Sono arrivati tanti attacchi che non pensavo di meritare, perché mi sono sempre dato da fare per la mia comunità. Nessuno può dire che non abbiamo dato delle risposte e la chiusura della struttura non è dipesa dalla nostra volontà. La cosa più bella, invece, è stata il rapporto che ho avuto con i miei diretti collaboratori, con i quali ci siamo sempre confrontati in modo civile e costruttivo”.

“Mi auguro – conclude – che la prossima compagine amministrativa proceda come stiamo facendo ora, trovando le soluzioni a tutti i problemi e fissando gli obiettivi da raggiungere. Bisogna essere consapevoli che stiamo vivendo degli anni complicati ma, se collaboriamo insieme alla cittadinanza, potremo risolvere molte problematiche. Pensando a Comuni piccoli come Giavera, dovremmo mettere insieme le risorse con le realtà vicine a noi. Ho sempre pensato all’accorpamento con Volpago del Montello e Nervesa della Battaglia, ma questa soluzione non sarà semplice perché serve un cambiamento di mentalità”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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