Tornano le scorrerie dei Bisnenti: il Palio che rievoca le storie di “miseria e nobiltà” della gente del Montello

Tornano le scorrerie dei Bisnenti: il Palio che rievoca le storie di "miseria e nobiltà" della gente del Montello
Tornano le scorrerie dei Bisnenti: il Palio che rievoca le storie di “miseria e nobiltà” della gente del Montello

Grande attesa a Giavera del Montello per la XXI edizione del Palio dei Bisnenti, storica manifestazione estiva che inizierà venerdì 21 luglio.

La gara prevede che un carro agricolo, tirato da un timoniere e spinto da 4 paesani (preceduto da due donzelle e coordinato da un capomastro), simuli nella prima parte la raccolta della legna tagliata il giorno prima (nella serata de “El Tajo dea Gadia”) e nella seconda parte la distribuzione nelle abitazioni.

In passato, questa legna veniva usata per scaldarsi durante il periodo invernale o veniva data in cambio di generi di prima necessità.

El Tajo dea Gadia simula una scorreria di paesani sul Bosco del Montello per procurarsi della legna: dopo aver immobilizzato la guardia all’accesso del bosco, rubano un carro e un “segon“, tagliano delle piante, riducono in tronchetti, li caricano sul carro e, nel ritorno verso casa, vengono nascosti e depositati lungo il percorso.

L’inizio della manifestazione è previsto alle ore 19 di venerdì con le “Prove del Palio” per il trofeo “Moreno Perin“, alle ore 21 ci sarà la presentazione delle squadre.

Sabato 22, a partire dalle ore 18, il pubblico vedrà all’opera i “Piccoli Bisnenti“; alle ore 19 sarà la volta delle “Paesane Bisnenti” per il trofeo “Gioielleria Minotto Postioma“.

Alle ore 21, le squadre dei Paesani saranno impegnate nel “Tajo dea gadia” e alle ore 22 ci saranno le premiazioni.

Domenica 23, alle ore 18.30, l’apertura del Palio sarà dedicata agli “Esordienti“, ragazzi e ragazze dai 7 ai 9 anni.

Alle ore 19 di venerdì 21 luglio, partirà la prima squadra sul percorso per il “Palio dei Bisnenti” per vincere il Drappo 2023 (autore Mario Marcon dell’Associazione Artistica Grecale) e il trofeo “Rosario e Gianni Bertuola“, seguiranno alle ore 21 le premiazioni.

Il comitato Palio dei Bisnenti

“Siamo alla ventunesima edizione – commentano dal Comitato Palio dei Bisnenti – e continua il nostro impegno nel cercare di far conoscere, e di non far dimenticare, la storia della zona Montelliana e dei suoi ‘Bisnenti’, gli abitanti dei 13 paesi Montelliani che, fin dalla prima metà dell’800, furono così denominati perché i contadini di allora si trovarono senza terra e i boscaioli senza bosco“.

“Da alcuni anni – spiegano – abbiamo istituito un concorso fotografico, denominato ‘Momenti di Palio‘, durante i tre giorni del Palio. Chiunque può fotografare i momenti o le situazioni che si ritengono più significativi e che possono riassumere al meglio l’essenza del Palio stesso. Alla fine, viene stilata una classifica e le prime tre foto vengono premiate con dei buoni cena per due persone nei ristoranti ‘La Cucina di Crema‘ e ‘La Baita‘ di Giavera del Montello”.

Durante i giorni del Palio, funzioneranno l’attrezzatissimo stand gastronomico e il chiosco per le bevande della Sagra Parrocchiale dei Santi Giacomo e Cristoforo.

Chi erano i Bisnenti?

Il termine “bisnenti” significa due volte niente: originariamente con questo appellativo venivano chiamati i contadini senza terra e i boscaioli senza bosco.

Durante tutto l’800 con il termine Bisnenti vennero denominati gli abitanti dei paesi montelliani, circa 8.000 persone, la cui unica fonte di sussistenza consisteva nel rubare il legname del Montello.

La Serenissima Repubblica di Venezia aveva destinato quest’area collinare all’esclusiva coltura dei Roveri, che erano fondamentali per la costruzione di navi.

Venezia aveva allontanato gli abitanti dalla zona che, cacciati dalla loro terra, erano diventati dei boscaioli al servizio dell’Arsenale.

Per questo i furti di legname e le pratiche di pascolo abusivo erano molto frequenti: per procurarsi la legna da ardere o da scambiare, queste persone dovevano evitare le guardie con molta abilità.

La Repubblica di Venezia sorvegliava l’area tramite i “saltari“, i guardiani del bosco che avevano il loro quartier generale nella Provvederia di Giavera, dove c’erano anche le prigioni.

Sotto gli Austriaci la situazione peggiorò notevolmente e la gente, per cercare di sopravvivere, praticava delle scorrerie ai danni del bosco.

L’arrivo dei Savoia e la vendita da parte del demanio di grandi quantità di piante impoverirono notevolmente la zona; l’unico modo per tirare a campare era rubare legname e piante.

Si cercò di porre rimedio alla situazione con la legge Bertolini-Chimirri (1892) che stabilì la sdemanializzazione del colle e la sua assegnazione per metà ai “bisnent” a titolo gratuito e la vendita dell’altra metà in poderi.

(Foto: Comitato Palio dei Bisnenti).
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