Via Bolè si prende tutto al 21esimo Palio dei Bisnenti. Questa sera la cena ufficiale

Via Bolè ha vinto anche la 21esima edizione del Palio dei Bisnenti di Giavera del Montello, andata in scena lo scorso fine settimana, con un tempo di 7.15.60.

Dietro la vincitrice le squadre di Selva (7.41.61), Crocetta (7.46.90), Via Vittoria (7.48.62) e Montebelluna (8.11.88).

Via Bolè si è portata a casa praticamente tutto, aggiudicandosi anche il Palio degli Esordienti con 1.49.42 (dietro Via Montello con 1.54.60 e Via Vittoria con 2.00.55), riconfermandosi la migliore anche ne “El Tajo dea Gadia” con 1.02.81 (Selva 1.22.24, Via Vittoria 2.07.42, Montebelluna 2.07.54 e Crocetta 3.08.68) e vincendo il V Palio delle Paesane con 3.34.07 (Via Montello 3.57.15 e Via Vittoria 3.59.38).

Questa la classifica del Palio Piccoli BisnentiCategoria A (Via Vittoria 3.44.75), Categoria B (Via Bolè 3.36.60, Via Vittoria 3.56.72, Via Vittoria Esordienti 4.25.35).

Selva ha vinto il Trofeo Moreno Perin con 2.58.34 (Via Bolè 3.02.46, Via Vittoria 3.08.56, Crocetta 3.09.25 e Montebelluna 3.23.69).

È andato tutto molto bene – spiegano gli organizzatori -. Il tempo ci ha messo un po’ in difficoltà durante le fasi preparatorie, ma alla sera è sempre stato bello. Grande risposta anche da parte del pubblico. Ringraziamo tutte le squadre, i volontari, gli Alpini, la Protezione civile e i presentatori Mirko e Piero“.

La festa continua questa sera, lunedì 24 luglio, con l’apertura dello stand gastronomico e della pesca di beneficenza alle ore 19.

Alle ore 20.30 ci sarà la cena del Palio dei Bisnenti con lo spiedo preparato dagli Alpini di Giavera del Montello.

Martedì 25 luglio, alle ore 18.30, sarà celebrata la Santa Messa nella festa liturgica di San Giacomo nella cripta del Tempio di Giavera.

Alle ore 19 apriranno lo stand gastronomico e la pesca di beneficenza; dalle ore 21 musica con Emanuele Conte (serata a tema: tagliata con patate fritte su prenotazione).

La festa si chiuderà mercoledì 26 luglio con l’apertura dello stand gastronomico e della pesca di beneficenza alle ore 19 (serata a tema: costata di 800 grammi con patate frotte su prenotazione).

Chi erano i Bisnenti?

Il termine “bisnenti” significa due volte niente: originariamente con questo appellativo venivano chiamati i contadini senza terra e i boscaioli senza bosco.

Durante tutto l’800 con il termine Bisnenti vennero denominati gli abitanti dei paesi montelliani, circa 8.000 persone, la cui unica fonte di sussistenza consisteva nel rubare il legname del Montello.

La SerenissimaRepubblica di Venezia aveva destinato quest’area collinare all’esclusiva coltura dei Roveri, che erano fondamentali per la costruzione di navi.

Venezia aveva allontanato gli abitanti dalla zona che, cacciati dalla loro terra, erano diventati dei boscaioli al servizio dell’Arsenale.

Per questo i furti di legname e le pratiche di pascolo abusivo erano molto frequenti: per procurarsi la legna da ardere o da scambiare, queste persone dovevano evitare le guardie con molta abilità.

La Repubblica di Venezia sorvegliava l’area tramite i “saltari“, i guardiani del bosco che avevano il loro quartier generale nella Provvederia di Giavera, dove c’erano anche le prigioni.

Sotto gli Austriaci la situazione peggiorò notevolmente e la gente, per cercare di sopravvivere, praticava delle scorrerie ai danni del bosco.

L’arrivo dei Savoia e la vendita da parte del demanio di grandi quantità di piante impoverirono notevolmente la zona; l’unico modo per tirare a campare era rubare legname e piante.

Si cercò di porre rimedio alla situazione con la legge Bertolini-Chimirri (1892) che stabilì la sdemanializzazione del colle e la sua assegnazione per metà ai “bisnent” a titolo gratuito e la vendita dell’altra metà in poderi.

(Foto: Palio dei Bisnenti).
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