Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Marika. Don Walter: “Questa morte è una dura prova”

L’arrivo del feretro nella chiesa parrocchiale di Santa Maria del Piave

E’ gremita, oggi giovedì, la chiesa parrocchiale di Santa Maria del Piave. In molti si sono stretti al dolore della famiglia di Marika Loprese, la ragazza di soli 19 anni morta sabato sera nel tremendo schianto avvenuto lungo la variante di Pianzano.

“Ti farà brillar come il sole, così nelle sue mani vivrai. Ciao Marika”: queste le parole, tratte dal canto “Su Ali d’aquila”, scritte sullo striscione che ha accompagnato l’ingresso in chiesa di amici e familiari della vittima della strada.

Oltre agli amici hanno partecipato anche i compagni della quarta dell’indirizzo amministrazione, finanza e marketing dell’istituto “Marco Fanno” di Conegliano, che si sono uniti al dolore di mamma Sonia, di papà Roberto e del fratello Fabio.

A celebrare il funerale don Walter Gatti, che ha lasciato la parrocchia di Mareno di Piave lo scorso settembre: “Ho condiviso con Marika i miei 12 anni trascorsi qui – ha detto -. Ringrazio don Stefano (Sitta, attuale parroco ndr) per avermi permesso di celebrare il rito funebre. Una morte che lascia profonde ferite nel nostro animo e che costituisce una dura prova”.

“Siamo qui in tanti oggi per dimostrare l’affetto e l’amicizia a Marika e ad esprimere la nostra vicinanza alla famiglia – ha detto don Walter durante l’omelia -. Dobbiamo accettare il pianto e attendere che il tempo ci aiuti a capire le cose e l’importanza di affidarsi a Dio”.

 “So solo che da stamattina nella nostra scuola c’è un banco vuoto – ha commentato nei giorni scorsi, via social, il presidente del consiglio d’istituto del “Fanno” Giovani Bernardelli, ex amministratore comunale a Conegliano -. So solo che da genitore non si dovrebbe mai sopravvivere alla morte di un figlio. So solo che una ragazza di 19 anni, piena di voglia di vivere e di speranze, non c’è più. Mi stringo ai suoi genitori e porgo loro le mie condoglianze più sentite. Abbraccio virtualmente tutti i suoi compagni di classe. Mando un augurio di pronta guarigione alle due ragazze, compagne di classe della povera Marika, ferite nell’incidente. Altro non c’è da dire perché non ci sono le parole per descrivere certi dolori e rimanere in silenzio ed in preghiera è la cosa migliore che possiamo fare. Ho acceso una candela per te nella chiesa di Sant’Agnese a Treviso, dove lavoro. Fuori dalla chiesa c’è scritto “proteggi le nostre ragazze e i nostri ragazzi” ed ho pregato per te e i tuoi familiari. Non trovo altri modi per starti vicino spiritualmente”.

In una lettera, letta dal parroco, la mamma ha voluto ricordare la propria figlia: “Marika amore mio ti scrivo una lettera come quando ogni tanto la tua mamma te le scriveva per dirti quanto ti voleva bene. Quando ti prendevo un regalo in qualche occasione speciale mi piaceva scriverti un bigliettino, era un piccolo gesto per dimostrarti il mio volerti bene e il mio amarti. Ti prometto che continuerò a farlo ogni tuo compleanno e che le conserverò nel tuo cassetto in camera e nel mio cuore. Marika sei stata una figlia meravigliosa”. In altri ricordi gli amici hanno voluto ricordare Marika come una ragazza sensibile, attenta e sempre pronta ad aiutare gli altri. “Sorridi anche da lassù” hanno voluto  aggiungere i compagni della 4A del Marco Fanno. 

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(Foto: Qdpnews.it riproduzione riservata).
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