Una serata di sensibilizzazione e informazione sul tema della sicurezza stradale attraverso gli occhi dei soccorritori, conoscendo gli aspetti legali: l’incontro “S.T.R.A.D.A” di ieri sera al Palaingresso di Godega Sant’Urbano ha concluso il percorso di prevenzione organizzato dal Comune.
Un’iniziativa iniziata con i ragazzi delle medie sabato scorso i quali hanno incontrato Paolo Tonon e Martina Franceschin, due giovani che sono stati coinvolti in due incidenti stradali diversi all’età di soli 19 anni. Paolo, quel giorno, ha perso l’uso delle gambe ma non ha voluto arrendersi: il prossimo anno parteciperà alle paralimpiadi nella specialità ‘Tiro con l’arco’ con Asia Pellizzari. Martina invece, in un incidente, ha perso il nonno e la sua migliore amica.
“Durante l’incontro i due ragazzi hanno raccontato le loro esperienze e cosa hanno provato in quel momento, subito dopo, a distanza di anni e come le loro vite sono cambiate – ha spiegato l’assessore alle Politiche giovanili di Godega Sant’Urbano Francesca Rigo -. Da qui nasce l’idea di ‘S.T.R.A.D.A’: loro sono due ragazzi che non hanno rischiato nulla, mentre l’acronimo di ‘S.T.R.A.D.A’ è ‘se tu rischi dove arriverai’, quando metti del tuo, come può andare a finire? Può finire molto male purtroppo. La nostra idea è quella di raccontare la prevenzione tramite le emozioni“.


Cosa si prova a soccorre, la testimonianza di un infermiere del Suem
Una testimonianza diretta dai luoghi degli incidenti è stata data dall’infermiere del Suem di Treviso Mattia Dei Tos. Il ragazzo ha illustrato l’aspetto emotivo e tecnico del soccorso.
“Una delle testimonianze più forti risale a quando ero ancora uno studente, poco prima di iniziare a lavorare – racconta Dei Tos -. Sono intervenuto in un incidente, insieme all’infermiere che faceva da guida, dove era coinvolta una famiglia con un bambino molto piccolo, di soli 6 mesi. Un intervento complesso che ancora oggi ricordo come se fosse successo ieri. Ce ne sono stati molti altri e, per quanto uno possa pensare che, per il lavoro che facciamo, siamo portati ad abituarci a quello che vediamo, non è mai così: ci portiamo sempre a casa qualcosa che ci segna.
Il mondo del volontariato ci da un grande aiuto. Il nostro lavoro richiede una grandissima passione che comporta grandi sacrifici sia dal punto di vista del tempo e sia per l’aspetto emotivo. Non è facile mantenere il distacco emotivo in determinate situazioni che si verificano. È un lavoro che ti permette di stare a contatto con le persone non solo in momenti tragici ma anche in quelli più lieti: ho fatto anche un parto in strada. Un lavoro che ci da molto soprattutto dal punto di vista umano. Ha grandissime responsabilità, richiede un grande impegno però, per quanto mi riguarda, porta anche una grande soddisfazione” conclude l’infermiere del Suem.
Gli aspetti civili: cosa si trova ad affrontare la famiglia
Ad intervenire successivamente è stato il consulente di risarcimento danni Mattia Segat che si occupa di seguire le famiglie che hanno subito un danno a responsabilità di un terzo. Segat ha esposto gli aspetti legali e assicurativi per il conducente di veicolo, moto, bicicletta, per il pedone e il cane: come tutelarsi nel momento in cui si va a stipulare una polizza?
“All’incidente non puoi prepararti ma puoi prevenire le conseguenze – ha detto Segat -. Quando succede un incidente possono partire due strade: procedimento civile (risarcimento del danno che può riguardare altri soggetti) e il procedimento penale (la condanna che è personale). Al di là dei soliti consigli di non correre, bere, drogarsi e usare il cellulare, cosa comporta effettivamente causare un incidente? Se è grave o addirittura penale, parte un procedimento penale che porterà a una condanna con conseguenze pesanti. Bisogna assumere un avvocato e oggi c’è la possibilità di finire in carcere. L’unico modo per diminuire la condanna è di dimostrare un concorso di colpa.
Come posso tutelarmi in caso io abbia un incidente? Bisogna inserire nella polizza la tutela legale. Causare un incidente, anche minimo, può capitare in un secondo a tutti – continua -. La tutela legale è uno strumento che permette di difendermi gratuitamente: l’assicurazione mi pagherà l’avvocato e saranno pagate alcune spese che sono indotto a fare come la ricostruzione dell’incidente per dimostrare un minimo di concorso di colpa; permette di ribaltare una situazione risarcitoria, fare ricorso gratuitamente.
Un altro elemento importante è la rivalsa parziale o totale: la possibilità che la compagnia ha, una volta pagato il danno, di venire a richiedere indietro i soldi. Questo succede quando, nella mia polizza, non c’è la rinuncia alla rivalsa. Colui che commette un danno risponde con i beni propri presenti e futuri quindi, comprare la rinuncia alla rivalsa, lo consiglio a tutti per non incombere in questo rischio. Verificate bene le vostre coperture nella polizza” conclude Segat.
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