Godega di Sant’Urbano, ora la comunità pensa a come “ricordare” i defunti degli ultimi mesi

In questi ultimi mesi sono decedute più di una ventina di persone nella parrocchie di Godega, Bibano e Pianzano, comunità seguite da don Celestino Mattiuz (nella foto il primo a destra).

Per loro non è stato possibile celebrare il funerale in chiesa, come si faceva di solito, a causa delle limitazioni imposte per far fronte alla emergenza sanitaria e i sacerdote ha svolto una Liturgia della Parola in cimitero, prima della sepoltura.

I familiari e i parenti non hanno potuto accompagnare il loro caro nemmeno in questi momenti. Si sta pensando, ora, a celebrare un rito in loro suffragio.

“Coinvolgerò i vice presidenti e i componenti del consiglio pastorale – ha sottolineato don Celestino – per sentire la voce dei laici. E sentirò anche i familiari delle persone che sono morte in questi ultimi mesi. Il vescovo, monsignor Corrado Pizziolo ci ha detto che è meglio aspettare che non vi siano più limitazioni numeriche alla partecipazione altrimenti si corre il rischio che vi siano persone che non possono partecipare. Per questa ragione non escludo che si possa rinviare il tutto a settembre”.

“Voglio sentire anche i familiari dei defunti – puntualizza il sacerdote – per comprendere cosa desiderano, per rispettare la loro sensibilità. Se preferiscono che si faccia una messa con la comunità (la liturgia pre festiva o festiva o una eucarestia speciale), oppure se ritengono più opportuno celebrare una liturgia dedicata ai loro cari, solo fra di loro, familiari o parenti”.

Don Mattiuz riprende e chiarisce un concetto importante: “Sono momenti delicati e seri, che investono tutta la dimensione umana e religiosa di più persone, di interi nuclei familiari o parentali, ma anche dell’intera comunità. La mia speranza è di dare delle risposte adeguate alle aspettative. Per queste ragioni preferisco assumere una decisione più ampiamente condivisa con i laici, che non sia il solo sentire di noi sacerdoti”.

“C’è poi, il settore dei sacramenti. Anche sotto questo profilo – ha illustrato il presbitero – c’è un lunga attività da svolgere, per rimpostare i vari passaggi pastorali, dalla preparazione all’amministrazione. Bisognerà riconsiderare il tutto, senza lasciarsi condizionare dalla fretta e dalle scadenze. Gesù ci salva anche al di là delle nostre date”.

Don Arnaldo Zambenedetti, parroco di Colle Umberto e San Martino, ha annunciato che durante le messe festive della prossima festa del Corpus Domini, in calendario liturgico per la prossima domenica 14 giugno, ricorderà le tredici persone che sono morte negli ultimi mesi, senza poter avere una messa esequiale.

Don Riccardo Meneghel, parroco di Cappella Maggiore, Sarmede ed Anzano, spiega che finora non è stata pensata e pianificata una funzione ad hoc, ma che i familiari delle persone defunte hanno ordinato e hanno partecipato a delle messe anche infrasettimanali, come si usa fare, in suffragio del loro defunto.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Per concessione di don Mattiunz).
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