Godega di Sant’Urbano, uno spiraglio per la pesca di beneficenza in autunno: parroco e sindaco fiduciosi

La Pesca di beneficienza di Godega di Sant’Urbano potrebbe riaprire nei prossimi mesi autunnali, Covid-19 permettendo. La notizia viene dal parroco don Celestino Mattiuz, che segue anche le comunità di Bibano e di Pianzano ed è stata confermata dal sindaco Paola Guzzo.

“Stiamo pensando – ha dichiarato il sacerdote – di riaprirla per il prossimo mese missionario, ad ottobre, sempre che il coronavirus non ci costringa nuovamente a rivedere i nostri progetti”.

La tradizionale pesca di beneficienza anche quest’anno aveva aperto i battenti davanti alla chiesa parrocchiale, per l’Antica Fiera di Sant’Urbano ma poi, con il diffondersi del Covid-19 e delle limitazioni conseguenti all’emergenza sanitaria, aveva dovuto chiudere tutto, come pure l’Antica Fiera.

Ora, gradualmente, stanno riprendendo le varie attività anche nelle parrocchie e la struttura chiusa della pesca, ancora sistemata davanti la chiesa di Godega, è in attesa del via libera sul parcheggio dove da un paio di sabati sono ripresi gli appuntamenti settimanali del mercato del contadino.

“Don Celestino Mattiuz – ricorda la prima cittadina – ci aveva chiesto di poter effettuare la pesca di beneficienza come ogni anno, al solito posto, durante la Fiera di Godega. Permesso che l’amministrazione comunale ha concesso al responsabile della parrocchia. Poi, il coronavirus, ha costretto noi ad annullare l’Antica Fiera e l’ente ecclesiastico a sospendere l’opera benemerita attraverso la quale di anno in anno si vanno a sostenere vari progetti. Il sacerdote ha manifestato il suo desiderio di poter continuare a mantenere in loco la struttura della pesca e come amministrazione comunale abbiamo dato il nostro assenso. Ho verificato che il mercato del contadino, da un paio di sabati ripreso a pieno regime, riesce a convivere con la struttura della pesca, ubicata nel medesimo parcheggio dove abitualmente finora si era svolto. Don Celestino, per venirci incontro ci ha messo a disposizione il campetto della parrocchia, come spazio ulteriore per parcheggiare le macchine nel giorno del mercato del contadino. Finora, mi sembra, non ce ne sia stato bisogno”.

L’organizzazione della manifestazione e la sua gestione nel tempo è affidata ad una cinquantina di volontari. Quanto si raccoglie è distribuito almeno in tre canali: la cifra più consistente viene utilizzata per i bisogni della parrocchia; il 15 per cento serve per sostenere tre progetti missionari; un’altra parte è destinata ad altri tipi di beneficienza.

I progetti missionari seguiti quest’anno sono tre. Il primo progetto è lo stesso dello scorso anno. Si tratta del sostegno educativo e alimentare ai profughi di guerra, seguito dalle suore della Consolata nella loro missione in Somalia.

Gli altri due sono in Congo e sono delle novità. L’uno è gestito dai padri Dehoniani, per aiutare i ragazzi di strada. L’altro è un’attività salesiana che si impegna per un centro di accoglienza e di formazione.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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