L’Oratorio di San Biagio a Baver, in località Pianzano nel Comune di Godega S.Urbano, era in origine proprietà del Patriarcato di Aquileia, poi alla chiesa di Grado, e al Patriarcato di Venezia. Oggi è nelle mani della famiglia Dal Cin che abita a pochi passi e ne custodisce con cura gelosamente l’accesso.
L’Oratorio era inserito in quegli itinerari antichi religiosi che vedevano passare i viandanti e i pellegrini in luoghi di culto importanti. L’edificio è piccolo e consta di una sola stanza che ospita dei semplici banchi di legno disposti su due file laterali, che aprono il passaggio verso l’altare.
Ricchissime le decorazioni: gli affreschi sono in buono stato di conservazione, a parte qualche tratto che ha subito il giogo del tempo ma che nel complesso ritornano all’osservatore una quantità di dettagli che lasciano a bocca aperta.
L’autore è sicuramente stato di influenza Gotica e d’oltralpe, lo si evince dalla forza espressiva dell’insieme e anche dei particolari. Gli spicchi della volta a crociera ci mostrano i quattro Dottori della Chiesa, seduti su poltroncine di legno: San Agostino, San Gerolamo, Sant’Amobrogio e San Gregorio Magno, hanno vicini i quattro evangelisti.
Molto concitata e “rumorosa” visualmente la Crocifissione: il racconto è drammatico, la rappresentazione quasi teatrale, coinvolge lo spettatore con figure di gente in gran movimento.
Il paesaggio lascia ituire l’ambientazione a Gerusalemme e un colle alberato richiama l’oratorio di Baver. Sulla parete, sotto la Crocifissione, Cristo Benedicente al centro guarda l’osservatore con un’espressione di Pace e di grande serenità.
Alla sua destra S. Giovanni, S. Andrea,a sinistra S.Giacomo minore, S. Pietro e S. Matteo. Nella parete a sinistra S. Bartolomeo, S. Giacomo maggiore,S. Tommaso, S. Simone caratterizzato dalla barba bianca.
La parete di destra ci mostre S.Mattia, S. Giuda Taddeo, e S. Filippo. Anche le figure degli Apostoli sono fortemente marcate. S.Pietro in un’inedita posa con lo sguardo verso il cielo, San Biagio, che da il suo nome all’Oratorio è rappresentato in una delle lunette laterali al quale viene attribuito il potere di sanare i mali della gola. A destra gli episodi del suo martirio avvenuto mediante scorticazione e sucessivo taglio della testa.
Non si riesce comunque a risalire al committente di questa opera che nel suo insieme doveva apparire molto ricca e carica di colore. I materiali usati ne rivelano l’importanza, per ragioni a noi sconosciute, come sconosciuto rimane putroppo l’autore che è comunque datato a fine Quattrocento.
Nelle restanti raffigurazione si vede l’opera di una o più mani diverse: potrebbe trattarsi di un pittore del Nord o con radici in quelle zone e lo si evince dalle espressioni truci e drammatiche che troviamo specialmente nella Crocifissione.
Una chiesetta che sicuramente vale una visita per assaporare i colori e una rappresentazione piacevolissima che regalerà al visitatore un ricordo sereno e rilassante.
(Fonte e foto: Pio Dal Cin © Qdpnews.it).
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