Godega, la fiera di Sant’Urbano nel libro di Luisa Botteon: un progetto comunale per fissare la storia nel tempo

La Fiera di Godega raccontata da Luisa Botteon: è il contenuto del libro “Quaderni di storia locale”, pubblicato dall’amministrazione comunale di Godega di Sant’Urbano, che raccoglie quanto presentato nella conferenza del 2017, frutto della sua ricerca.

La pubblicazione è stata illustrata dall’autrice nel corso della prima serata degli “Incontri di Storia locale”, ospitata nell’ex oratorio di Pianziano.

La Fiera di Sant’Urbano, detta anche del Campardo, a Pianzano nell’Ottocento ha raccolto un’affluenza di 25 mila persone: una cifra enorme per allora e che dice quanto fosse rinomata da essere considerata una fra le più importanti dell’Italia dell’epoca.

“Nel 1850 a Vienna – scrive Luisa Botteon – si cominciava a parlare del nuovo tratto ferroviario del Lombardo Veneto (Treviso- Trieste), per il quale il peso economico della fiera del Campardo sarebbe stato rilevante per la scelta del percorso, ma anche per la nascita della stazione di Pianzano. La ferrovia Veneto-Illirica fu uno dei più impegnativi collegamenti ferroviari d’Europa di metà Ottocento, dal momento che avrebbe messo in contatto le due più grandi città dell’Impero asburgico, cioè Milano e Vienna”.

Nel 1853 bisognava prendere la decisione e si optò per il tracciato alto della ferrovia Treviso-Trieste. Tracciato che vide fra le fermate fissate, sul tratto Conegliano – Sacile, la stazione di Pianzano. Opera che venne inaugurata due anni più tardi.

Dal 1858 iniziò, invece, la contesa sulla fiera, da parte del comune di Conegliano, che tentò di sottrarre la manifestazione alla popolazione di Godega. Tentativo che però non andò a buon fine e la fiera rimase a Pianzano.

La seconda parte del testo è dedicata ad una ricca selezione di manifesti della Fiera che sono stati pubblicati negli anni. Dalla loro attenta lettura si possono cogliere gli sviluppi storici legati a questo evento, che solitamente si teneva nei giorni 25-27 maggio, fiera di cavalli e di bestiame di ogni genere.

La terza ed ultima parte del volume raccoglie una quindicina di documenti inediti: da quello del 1481 che testimonia lo spostamento della sede della fiera dalle vicinanze dell’antica chiesa di Sant’Urbano (oggi restaurata e salotto della cultura), al prato del Campardo per arrivare a quelli successivi alla seconda guerra mondiale, che storicizzano la fusione della fiera con l’antico mercato autunnale di Godega, da cui deriva la fiera di Godega di Sant’Urbano che conosciamo oggi.

Grazie proprio alla collana di Quaderni di Storia Locale la storia si fissa nel tempo e diventa eredità da trasmettere alle nuove generazioni.

“La ricerca documentale – hanno affermato il sindaco Paola Guzzo e l’assessore Giorgio Visentin – si fonde con la memoria, offrendoci la possibilità di recuperare aspetti sconosciuti o dimenticati nel nostro passato, in particolare l’operosità e la forza d’animo dei nostri avi che ci hanno aperto la strada al nostro attuale benessere”.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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