Negli anni ha sperimentato molto arrivando a non identificarsi in un vero e proprio genere musicale: lui è Francesco Da Re aka Vincent Vega, artista di Godega di Sant’Urbano che ha fatto della musica elettronica il suo “mantra”.
Dopo un’iniziale passione per la batteria, da lì in poi per Francesco è stata un’immersione a tutto tondo nel mondo della musica elettronica.
“In questo modo ho potuto sperimentare senza limitazioni (dopo aver inizialmente suonato in una band dove facevo il batterista) – spiega – e con la mia drum machine, synth e computer potevo fare tutto, quindi spostarsi nell’electro è stata una conseguenza inevitabile per me”.
Francesco ha ottenuto fama locale e anche internazionale con uno dei suoi primi progetti, ovvero Vegamoore, riuscendo a proporre live in tutta Italia ed Europa: “È stata l’evoluzione del mio modo di essere, non volevo perdere l’aspetto prettamente live e della musica suonata al momento, abbiamo creato negli anni un feeling incredibile con il pubblico“.
L’artista godeghese inoltre, nel corso della sua carriera musicale, ha avuto modo di effettuare anche collaborazione di prestigio con “big” della musica a livello globale.
“Ricordo con piacere le mie collaborazioni con Steve Aoki (al Rivolta avevamo fatto il soldout, sempre con Vegamoore, indimenticabile suonare davanti a quelle 6500 persone, ti senti quasi onnipotente), – ammette Francesco – e quando abbiamo effettuato un remix ufficiale ad Alan Walker“.
Altro aneddoto particolare è quello accaduto niente di meno che con Fatboy Slim: “Io e il mio collega ai tempi sempre di Vegamoore avevamo fatto un bootleg della sua celebre “Right Here, Right Now” (remix non ufficiale) pubblicando la traccia poi su Soundcloud. – ricorda – Finché un giorno ci è arrivata una mail da Norman Cook in persona, pensando anche fosse uno scherzo, che ci chiedeva perchè non ci fosse la voce nel pezzo“.
“Detto fatto – prosegue – e qualche giorno dopo ci è arrivato il campione originale del singolo e lì siamo rimasti basiti, anche perchè Norman è sempre stato uno dei miei idoli. Fu incredibile. Ancora oggi quando torna in Italia per qualche live è capitato che ci chiamasse per invitarci a dei suoi concerti. È proprio vero che la musica a volte accorcia le distanze tra le persone”.
Negli anni, come detto, Francesco ha sperimentato molto, passando da un genere puramente electro, arrivando anche alla musica dubstep, variando anche diversi progetti (come Berserk e Blazars) ritornando ultimamente agli albori con un progetto più “underground” che punta molto sulla techno chiamato Pols.
“L’electro – ammette Francesco – era quel genere che ai tempi che ci dava modo di rompere col classico mondo della discoteca e di riportarti a una dimensione da rock club (da live). Fino al 2013, abbiamo cavalcato l’onda anche della dubstep, stando in tour anche in America”.
“Tornati da lì – continua – c’è stato un cambio di genere e ci siamo adattati alla situazione musicale dell’epoca (sempre con il progetto Vegamoore), successivamente mi sono cimentato sulla future house e ora, dopo vari switch di generi, sono tornato alla musica, nonchè il mio primo amore: la techno (con Pols)”.
“In tutti questi anni – conclude – non ho mai voluto per scelta fossilizzarmi su qualcosa, sotto sotto sono sempre rimasto “batterista” in questo senso, ho sempre voluto cercare qualcosa di diverso, mescolando “vecchio” e “nuovo”. Sono fatto così”.
(Foto: per gentile concessione di Francesco Da Re).
(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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