“Non c’è scritto da nessuna parte che questo fenomeno (il Prosecco,ndr) continui all’infinito, ma sappiamo che è chiaro che se lo gestiamo bene possiamo andare quasi all’infinito. Le esperienze internazionali ci sono. Ci sono quelli che sono riusciti a tenere in piedi fenomeni unici, come lo Champagne che fa quasi 500 milioni di bottiglie, e altri che si sono schiantati: qualche anno fa c’era il Cava spagnolo che è uno spumante che sembrava che spaccasse il mondo… poi l’hanno gestito male e si è schiantato. Il mio interesse è che questa regione non si schianti con il Prosecco. Dobbiamo però avere una visione industriale”.
Lo ha affermato Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ieri sera, lunedì 11 febbraio, aprendo il convegno “Prosecco: mercato 2019 e prospettive future. Andamenti, strategie e nuovi impianti nelle nostre Doc e Docg” (qui l’articolo), evento che da ormai qualche anno inaugura la stagione dell’Antica Fiera di Godega, in programa da sabato 2 a lunedì 4 marzo. Lo ha fatto davanti a una platea di circa 1.500 persone tra operatori del settore, amministratori comunali, rappresentanti di associazioni di categoria, che hanno affollato il padiglione Giallo del campo fiera godeghese per l’annuale e atteso appuntamento organizzato dall’amministrazione comunale – in collaborazione con Fiorello Terzariol, ambasciatore di Città del Vino – in cui si fa il punto sulla nuova stagione vinicola e si guarda al futuro.
Tre le “preoccupazioni” che ha messo sul tavolo Zaia, la stabilità dei prezzi, qualità del prodotto e rispetto del territorio, affermando che, da parte della Regione, non ci saranno nuove autorizzazioni all’impianto di glera, che occupa ormai un terzo della superficie regionale destinata a vigneto: 34 mila 200 ettari sui 94 mila 400 veneti complessivi (40 mila dei quali nella sola provincia di Treviso, in testa a tutte le province). “Non venite a chiedermi di firmare decreti per concedervi altri 1.200 ettari di Glera perché tanto non ve li do, non voglio suicidarmi – ha ammonito Zaia – Capisco ci siano aspettative, ma guardate con attenzione anche altrove: noto che sui ‘rossi’ sono anni che nessuno fa ragionamenti, ma se andiamo verso una monocoltura ci facciamo male. Se avete ancora intenzione di mettere a dimora un vigneto, buttate via i soldi piantando Glera perché significa fare male al territorio: è bene valorizzare quello che abbiamo ed aiutiare i giovani piuttosto. E’ fondamentale – ha aggiunto, rivolgendosi ai produttori – differenziare le vostre aziende agricole: se qualcosa dovesse andare storto, e non si sa mai, non può andare in crisi tutto il sistema”.
“Sul mercato bisogna dare stabilità dei prezzi, bisogna stare attenti che se andiamo lì a fare troppo gli arroganti e gli ‘splendidi’ comprano altre ‘bollicine’ – ha detto Zaia – Se siamo convinti che ogni anno aumenti del 10% il valore dell’uva, stiamo sbagliando tutti i conti, lo dico soprattutto ai giovani e qui siete in tanti: i piani e i conti economici fateli molto al ribasso e in via prudenziale, prima di indebitarvi. Secondo punto è la qualità e la difesa del prodotto: avete capito che abbiamo i riflettori del mondo intero puntati addosso. Non è un caso che gli inglesi scrivano che il Prosecco fa marcire i denti, che il Prosecco fa danni ambientali, che sembra che dove si pianti una pianta di Prosecco vengano giù le alluvioni… Questi sono piccoli segnali che ci dicono che saremo sempre di più sotto attacco”.
Terzo punto, quello della sostenibilità, sui cui per altro hanno insistito tutti i relatori della serata, richiamando anche la necessità di una certificazione ambientale del territorio. “Il tema della sostenibilità ambientale lo dovete affrontare prima o poi – è stato l’appello del governatore – So che ci sono dei percorsi virtuosi, so che le associazioni li stanno seguendo però attenzione che il futuro del vino non è il futuro dei 22 trattamenti perché il mercato e i consumatori vanno in un’altra direzione: il consumatore ci vuole bene, ma vuole vedere che si continua con questo sforzo. Guardate che questa è la vera sfida: vicino a una scuola abbiamo capito che il vigneto si fa fatica a piantarlo. Bisogna che ci sia il dialogo con la comunità, c’è una sensibilità, quindi bisogna che cominciamo ad autoregolamentarci. E dobbiamo guardare ai vigneti resistenti, come accade già in altri Paesi. Il tema dei vigneti resistenti è uno dei temi che dovremo affrontare. Io spero che vengano autorizzati per i vigneti a denominazione. Accade già in altri Paesi, basta andare in Germania, in Spagna, in Francia. Il vigneto con una varietà resistente, che non è Ogm, prevede trattamenti zero o tendenti allo zero. Il che vuol dire dare tranquillità alla zona residenziale che si trova un vigneto a ridosso, il che vuol dire mettere in piedi delle fasce tampone tra il vigneto tradizionale e le abitazioni, il che vuol dire che avremo un processo dove si inquinerà di meno”.
Zaia ha quindi ribadito che non autorizzerà nuovi impianti di glera e ha invitato gli operatori vitivinicoli a investire sull’esistente, sulla diversificazione, sulla riconversione a biologico, su progetti di rispetto ambientale, e ha infine auspicato una maggior collaborazione tra i consorzi di tutela.
Anche l’assessore regionale all’agricoltura, Giuseppe Pan, che ha ricordato l’investimento di 47 milioni di euro da parte della Regione sui progetti di filiera, ha battuto il tasto della sostenibilità: “Dobbiamo avere una visione strategica, dal momento che la filiera del Prosecco deve guidare anche le altre filiere. Sulla sostenibilità si gioca un ruolo importante, ci sono sempre più comitati di cittadini, di mamme, a difesa della vivibilità, dell’ambiente: voi operatori vitivinicoli avete una responsabilità in quello che fate nei vostri paesi, responsabilità verso i sindaci e verso i vostri concittadini. Convivere in modo armonioso con la popolazione, costruire relazioni buone, porta un ritorno di immagine. Concretamente significa ad esempio fare i trattamenti la mattina presto, evitando le ore dove i bambini vengono portati a scuola o fanno la ricreazione, o quando le piste ciclabili sono piene di ciclisti”. Un altro punto su cui Pan ha insistito nel suo intervento è il “rispetto delle buone pratiche agricole e il controllo dei disciplinari di produzione sia in campagna che in cantina”.
(Fonte: redazione Qdpnews.it).
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