“Uso ed abuso delle chat (Whatsapp in particolare) e dei social”. È questo l’oggetto della circolare distribuita lo scorso 14 dicembre agli alunni e ai loro genitori, ai docenti e al personale dell’istituto comprensivo di Vazzola e Mareno. A scriverla, facendo appello al regolamento della scuola, al codice civile e penale e al buon senso è il dirigente scolastico Maria Zamai (nella foto), dopo aver ricevuto diverse segnalazioni che hanno messo in rilievo criticità legate a queste nuove modalità di comunicazione.
Strumenti sicuramente comodi ed immediati, che vengono però messi al bando perché rischiano di causare situazioni difficili, soprattutto se usati all’interno dell’ambito scolastico con la leggerezza e con la superficialità dell’adolescenza. Sono per primi gli alunni a creare una “chat di classe” dove poter scambiare informazioni su argomenti scolastici e non. Messaggi che però non possono essere controllati dalla scuola, esulando dalla sua responsabilità e che possono rischiare di diventare di pubblico dominio.
“Tutto quanto si scrive in una chat condivisa – si legge nella circolare – può diventare pubblico e può essere scambiato e letto anche da chi non si trova iscritto alla chat”. Sconsigliata altresì l’abitudine di richiedere in chat i compiti per casa, “perché è assodato che produce una deresponsabilizzazione degli alunni, che dovrebbero imparare a farsi carico dei propri doveri scolastici”.
Il divieto però non riguarda solo gli alunni, ma anche i loro genitori. La comunicazione attraverso chat Whatsapp per i genitori, si legge nella circolare, “dovrebbe essere riservata esclusivamente a situazioni amicali e per la richiesta o il passaggio di informazioni che non sia possibile reperire altrimenti, sempre nel rispetto della privacy e dei ruoli di ciascuno“.
E se di ruoli si parla, anche agli insegnanti il dirigente scolastico vieta in maniera decisa la partecipazione a queste chat insieme a genitori e alunni. Altrettanto decise le motivazioni: trattandosi di strumenti che richiedono estrema cautela nel loro uso e chiarezza assoluta nei contenuti, il documento dello scorso dicembre ricorda che “i docenti, all’interno della scuola e nel rapporto con i genitori ed alunni, rivestono il ruolo di pubblico ufficiale e sono tenuti al rispetto del Codice di comportamento dei pubblici dipendenti”.
La soluzione per tutti è quella di affidarsi ai metodi tradizionali, ora disponibili anche online, ovvero il diario, il registro elettronico e le circolari, che non devono in nessun modo passare in secondo piano rispetto alle tanto discusse chat e ai social.
(Fonte: Giada Fornasier © Qdpnews.it).
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