Ieri a Mareno l’ultimo dei tre seminari di Fondazione di Comunità: Dal welfare aziendale a quello territoriale. “Vogliamo continuare a fare rete”

Si è svolto nella giornata di ieri, sabato 16 ottobre, l’ultimo dei tre seminari sul tema “Dal Welfare aziendale al welfare territoriale, promossi da fondazione di comunità della sinistra Piave.

L’incontro, della durata di quattro ore, si è tenuto all’interno dell’auditorium del centro culturale “Conti Agosti” a Mareno di Piave con lo scopo di diffondere ai presenti la conoscenza del welfare territoriale quale evoluzione di quello aziendale, definito come lo stato sociale che si apre al territorio e ne valorizza i servizi esistenti, innescando quindi sinergie virtuose tra la singola azienda e la comunità in cui opera.

“Dalla qualità degli interventi si capisce l’importanza di questi seminari e la motivazione per cui li abbiamo proposti – spiega Loris Balliana, presidente della fondazione – e credo che ci sia la necessità di condividere con il territorio i contenuti di ‘fare welfare’. Nell’area dell’ex Ulss2 è stato fatto molto negli anni e abbiamo costruito un welfare di comunità importante e che oggi ci consente di raccoglierne i frutti. La fondazione in questo territorio vuole continuare a essere un’organizzazione che riesce a fare rete e raccogliere le risorse perché questa rete possa rispondere ai bisogni del territorio”.

A moderare l’incontro è stato Sergio Dugone, uno dei padri fondatori della fondazione di comunità, che ha ribadito l’importanza del welfare ovvero di qualsiasi iniziativa diretta a garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini e dei lavoratori: “Si discute di welfare nel momento in cui ci si mette di fronte agli scenari delle risposte possibili ai bisogni di una popolazione che vive in un territorio. Se da un lato ci sono persone che hanno le risorse proprie per rispondere ai bisogni c’è anche chi, in virtù dell’invecchiamento sociale, necessita di reti organizzate per avere delle risposte”.

A detta di Dugone queste reti un tempo erano solamente statali e venivano gestite  attraverso la sanità, l’assistenza e la previdenza, mentre oggi sono in mano a più enti: “A quello pubblico si aggiunge il welfare aziendale e quello territoriale che possono, agendo in rete con le istituzioni, garantire una qualità della vita a un territorio in cui è presente molta ricchezza materiale ma anche una povertà relazionale, educativa ed etica che spesso non fanno vivere al meglio le comunità”.

Presenti tra il pubblico anche il padrone di casa, il sindaco di Mareno di Piave Gianpietro Cattai e il primo cittadino del comune di San Fior Giuseppe Maset.

“È davvero molto importante e motivo di grande orgoglio per noi ospitare il convegno di fondazione di comunità – ha spiegato nel suo intervento Cattai – abbiamo sempre sostenuto questa realtà che abbiamo nel nostro territorio. Affrontare questi temi in un periodo storico del tutto particolare nonostante viviamo in un area in cui il benessere è diffuso è fondamentale in quanto ci sono tante fragilità. La presenza di questa fondazione che fa da coordinatore delle varie realtà comunali è determinante per riuscire a rispondere a questi bisogni”.

“Il welfare pubblico come noi lo conosciamo è stata una risposta importante per tutta popolazione italiana ma oggi si trova di fronte ad almeno quattro sfide importanti – spiega l’esperto di politiche sociali Gianfranco Pozzobon – quella demografica che fa i conti con il calo della natività, quella economica per il venir meno della base contributiva, la terza è data dal superamento dei confini nazionali e l’ultima che è la più importante ovvero di riuscire a porre fine alle diseguaglianze tra la popolazione”.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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