Mareno di Piave, approvato il Protocollo d’Intesa per le politiche giovanili. Marcon: l’unione fa la forza

È stato approvato pochi giorni fa il “Protocollo d’Intesa dell’Area Coneglianese per la progettazione e la realizzazione di interventi in materia di politiche giovanili”,  uno dei progetti maggiormente sostenuti dai Comuni nelle vicinanze di Conegliano i cui lavori sono iniziati già nel 1991.

Il protocollo, rielaborato più volte nel corso dei quasi tre decenni trascorsi, ha visto più volte l’intervento dei dodici Comuni interessati (oltre a Conegliano, Mareno di Piave, Codognè, Gaiarine, Godega di Sant’Urbano, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Fior, Santa Lucia di Piave, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sernaglia della Battaglia, Susegana e Vazzola): la necessità e la volontà di creare un movimento unitario per favorire l’aggregazione e promuovere iniziative per i giovani, hanno infatti permesso a molti di questi territori di sviluppare diversi progetti fino a creare una fitta rete di opportunità destinate ai giovani.

L’obiettivo dell’odierno aggiornamento sarà consolidare gli interventi a favore dei giovani cittadini, degli adolescenti e delle famiglie; in particolar modo verranno trattati argomenti come l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, la media education, i vari tipi di prevenzione, lo sviluppo della cittadinanza attiva e la promozione dello sport, uno dei maggiori interessi del Comune di Mareno che negli anni ha portato a numerose iniziative all’interno della cittadella sportiva di via Conti Agosti.

Il progetto vedrà la collaborazione con Ulss 2 “Marca Trevigiana” e in particolare con le diramazioni Servizio dipendenze giovanili, Consultorio giovani, Servizio età evolutiva e famiglia nell’ottica di ottimizzazione delle risorse e una miglior efficacia delle iniziative.

“Non può che esserci un parere positivo – commenta il consigliere delegato alle politiche giovanili, Lisa Marcon –perché in questi anni di cooperazione tra i dodici Comuni abbiamo condiviso tanti progetti ed iniziative. Condividere vuol dire perciò scambio di idee, opinioni. Il tutto è molto positivo perché ciascun delegato alle politiche giovanili può migliorare il suo lavoro nel proprio territorio di competenza semplicemente ascoltando il parere degli altri suoi colleghi”.

“Inoltre ci sono nuove idee che escono da questo tavolo perciò sicuramente ci sono dei risultati positivi ogni anno. Però – prosegue Marcon – oltre a parlare di ogni singolo progetto, come amministratori abbiamo anche il dovere di pensare ai giovani sia del nostro ‘campanile’ che dell’intero territorio, per creare opportunità per i ragazzi, aiutarli a crescere ed avere i primi contatti col mondo del lavoro”.

“A questo serve il tavolo per le politiche giovanili a livello del Coneglianese – aggiunge – Grazie a quest’unione possiamo anche partecipare a dei bandi regionali che ci permettono poi di attingere a risorse sia economiche che organizzative, grazie alle quali possiamo fare progetti molto importanti fruibili da molti più giovani contemporaneamente rispetto a ciò che ogni Comune può fare autonomamente”.

“Quando si dice ‘l’unione fa la forza’ non si sta usando il solito detto popolare – prosegue Marcon – significa davvero mettere insieme tante opinioni, idee, forze e risorse economico-organizzative con lo scopo di fare qualcosa per dare opportunità e possibilità ai nostri giovani. La scuola è intoccabile ma è giusto che essi abbiano una possibilità di mettere in pratica quello che imparano sui banchi e quindi che ci sia una possibilità fra la scuola stessa e il mondo del lavoro; se c’è qualcosa nel mezzo in cui i ragazzi possono fare esperienze, mettersi in gioco con idee e capacità è utile per loro”.

“La cooperazione con gli altri Comuni quindi è fondamentale – conclude la consigliera – e tutto ciò è verificabile anche dal Tavolo di Coordinamento per le politiche giovanili di Mareno, sempre più una realtà che mette insieme l’amministrazione comunale, le associazioni culturali e sportive, la scuola. Cooperazione e collaborazione sono parole importanti per fare comunità, dobbiamo lavorare in questa direzione e partiremo da piccole cose sperando di poter fare di più e ottenere risultati via via migliori per i nostri ragazzi”.

(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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