Nel presepio artistico di Ramera una scena per suor Maria De Coppi, la missionaria uccisa in Mozambico dai terroristi: “I suoi valori come quelli della Natività”

La chiesa antica di Ramera torna a custodire un tesoro di fede, tradizione e artigianato: il presepio artistico e la relativa mostra nella parrocchia marenese apriranno le porte ai visitatori ufficialmente il giorno di Natale, e lo fanno nel segno della memoria di suor Maria De Coppi, la religiosa comboniana di Ramera uccisa in un attacco terroristico nel settembre scorso in Mozambico, dove operava come missionaria da quasi sessant’anni (qui l’articolo).

A lei in questo Natale hanno voluto dedicare una parte del presepio: “Abbiamo pensato di creare una scena che ritrae suor Maria mentre insegna ai bambini del Mozambico – spiega Stefano Montesel, presepista -, proprio a testimoniare il legame che l’ha sempre unita alla nostra comunità”.

In effetti, suor De Coppi – che operava in un convitto femminile, dove si prendeva cura con tanta dedizione delle ragazze povere e della loro formazione e istruzione – aveva mantenuto il contatto con il parroco don Adriano Zanette e i fedeli, che l’hanno ricordata con dei momenti di preghiera a Ramera ad alcuni giorni dalla morte (qui l’articolo), e con la propria famiglia, originaria di Santa Lucia di Piave (qui l’articolo con il suo ritratto).

“La scena vuole essere innanzitutto una sorpresa per i rameresi – aggiunge Roberto De Coppi, nipote della religiosa e presepista, “per una pura coincidenza”, precisa -, perché suor Maria si sentiva molto partecipe della comunità: intratteneva infatti una corrispondenza regolare con diverse persone, e uno scambio continuo di informazioni, ricordi e preghiere”.

“C’è anche un altro significato di questa novità nel presepio – prosegue -: abbiamo inserito suor Maria perché nella sua opera missionaria ha incarnato gli stessi ideali di quelli della scena della Natività, testimoniando nella sua vita una continua vicinanza alla povertà, ai piccoli e alla sua gente, verso cui aveva un cuore particolarmente tenero”.

L’autore dei manufatti è un giovane di Ramera, Mauro Montesel, che ha realizzato a mano statue e dettagli del presepio, compresa quella che raffigura suor De Coppi: l’intera opera è stata posizionata nell’abside della chiesa, attualmente non in uso per funzioni religiose e impiegata solo per mostre, e presenta dimensioni importanti, perché arriva a ricoprire una superficie di circa 25 metri quadrati.

Pluridecennale è la tradizione del presepio a Ramera, portata avanti con passione e impegno da un piccolo gruppo di persone: “Ogni anno iniziamo a lavorare a metà agosto, con la messa a punto del progetto – dice ancora Montesel -, e poi introduciamo modifiche e dettagli fino all’ultimo”.

Quello di Ramera è iscritto nella mappa dei presepi più belli delle province di Treviso, Belluno, Udine e Padova, e quest’anno riproduce il contesto delle origini, dove iniziò la storia del Cristianesimo: “Abbiamo ricostruito l’area della Terra Santa – concludono gli organizzatori -. Attraverseremo il deserto della Giudea per accompagnare la Natività fino a Betlemme (luogo di nascita di Gesù, ndr), rappresentata con scorci di vita quotidiana espressi senza tempo, liberamente ispirati e abitati da personaggi caratteristici. Ci auguriamo che il nostro intento di ritornare all’ambientazione originale della Natività sia per tutti un motivo di riscoperta dei veri valori di amore, pace e semplicità”.

Prima di arrivare all’opera natalizia maggiore, il percorso nella chiesa invita i visitatori ad apprezzare la mostra di presepi più piccoli, realizzati da alcuni artigiani locali, ciascuno con la propria arte e originalità.

Il presepio e la mostra sono visitabili gratuitamente nella chiesa antica di Ramera, dal 25 dicembre e per tutto il mese di gennaio, nei giorni festivi dalle ore 14.30 alle 18.

Negli altri giorni e orari è possibile visitare il presepio telefonando ai numeri 333/4636160, 337/689915, 327/5788379. Nei giorni di apertura il gruppo organizzatore accoglierà i partecipanti fuori dalla chiesa con tè caldo.

(Foto: Presepio Artistico di Ramera).
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