Opere pubbliche, denatalità e commercio. Intervista ad Andrea Modolo, candidato sindaco di Uniti per Mareno

Andrea Modolo
Andrea Modolo

Andrea Modolo, 49 anni, da sempre residente nel Comune di Mareno di Piave è il candidato sindaco scelto da Uniti per Mareno per il dopo Cattai. Sposato e con due figli Modolo è laureato in ingegneria civile all’Università di Padova. 

Ha svolto il servizio militare nel corpo degli ingegneri dell’Esercito e dal 2001 è libero professionista. Per 12 anni è stato consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Treviso e dal 2015 è delegato degli Ingegneri liberi professionisti.

Non è nuovo alla politica locale visto che dal 2013 è assessore con deleghe alle opere pubbliche, infrastrutture, patrimonio comunale, viabilità, sicurezza e ordine pubblico, condivisione politiche urbanistiche. Dal 2018 (nell’ultimo mandato di Gianpietro Cattai) ha anche la delega alla protezione civile oltre a ricoprire la carica di vicesindaco.

In un periodo storico in cui sempre meno persone decidono di fare gli amministratori, che cosa l’ha spinta a candidarsi come sindaco di Mareno di Piave?

La passione per il territorio e la convinzione di poter mettere assieme una squadra che combini l’esperienza mia e dei colleghi che hanno dato la disponibilità a proseguire il percorso amministrativo, con l’entusiasmo, la professionalità e le capacità di nuove persone, impegnate nel sociale e affermate nel proprio ambito.

La presenza di due sole liste in vista delle prossime elezioni comunali ha messo in luce che anche a Mareno di Piave i giovani si sono disaffezionati alla politica. Nel caso di vittoria cosa farete per ridare la centralità ai giovani?

Ritengo che la disaffezione a cui fa riferimento sia la diretta conseguenza di come i Partiti fanno politica, tanto a livello nazionale quanto locale. A livello nazionale con politiche prive di programmazione e distanti dalle necessità di lungo periodo dei cittadini; a livello locale con scelte e imposizioni che soverchiando le volontà della base. Questo si ripercuote, facendo di tutta l’erba un fascio, anche sulle piccole realtà comunali come la nostra, anche laddove si fa buona politica. In ogni caso, già nel corso del mandato in corso, abbiamo proposto eventi di approfondimento della costituzione, coinvolgendo i neo-diciottenni. Continueremo certo su questa strada per educare al senso civico e alla coscienza del diritto al voto.

Quale è il cavallo di battaglia della vostra campagna elettorale e quindi il punto chiave su cui la sua amministrazione punterà in caso di vittoria?

Il nostro slogan si compone di tre parole chiave: “Strategia, Determinazione, Competenza”. E stanno ad indicare che, in tutti gli ambiti, opereremo con strategia, affinché ogni intervento faccia parte di una pianificazione d’insieme, di una visione globale. E lo faremo con la determinazione di chi ha maturato esperienza nella macchina pubblica, intercettando importanti risorse a fondo perduto e realizzando con competenza opere fondamentali per la comunità.

Parliamo di denatalità. Che cosa avete in mente per le giovani coppie e per favorire la crescita demografica?

Ritengo che la reale soluzione alla denatalità possa derivare solo da incisive politiche nazionali, in quanto richiede risorse importanti che non sono certo nella disponibilità di un comune. E su questo l’Italia è molto indietro rispetto agli altri paesi dell’Europa. Serve premiare le coppie con due e più figli.

Un comune può principalmente agire dando servizi: ed è quello che abbiamo fatto e stiamo facendo investendo nella scuola, nello sport, nel sociale, con interventi infrastrutturali e con risorse a sostegno delle famiglie. Nel corso del prossimo mandato andremo a realizzare un centro famiglia da oltre 3 milioni di euro e un asilo nido da oltre 1,4 milioni. Strutture che forniranno alla collettività servizi attualmente non presenti nel nostro comune e che certamente sosterranno natalità e genitorialità.

Quali opere pubbliche intendete realizzare nel caso di vittoria? 

Ci sono da realizzare oltre 6,5 milioni di euro di opere già finanziate nel mandato in corso, quali (oltre a centro famiglia e all’asilo nido) la nuova biblioteca, il Giramonticano, la pista ciclabile di via San Pio X, la riqualificazione dell’ambito di via Toscana. Ma abbiamo in mente ulteriori interventi, in particolare per la scuola e per lo sport. Relativamente alla “cittadella dello sport” realizzeremo uno studio di fattibilità tecnico economico che proietti l’ambito ai prossimi 20-30 anni, al fine di prevederne il riordino e lo sviluppo, anche alla luce delle recenti acquisizioni del fabbricato ex Derry e dei 16 mila metri quadrati di area ora di proprietà del comune.

Si parla sempre più spesso di territorio allargato e sempre meno di singoli comuni. Vista la vicinanza alla città di Conegliano avete in mente alcuni interventi per sviluppare il commercio di Mareno di Piave?

Per quanto Mareno possa essere considerato un comune di periferia, vi sono molte opportunità che vanno colte e che possono rappresentare il volano per lo sviluppo economico e per l’aumento della qualità e del benessere. Ad esempio, il riconoscimento de “Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” a Patrimonio dell’Umanità UNESCO sta creando nuovi scenari ed importanti vantaggi per il territorio. La nuova Amministrazione dovrà monitorare, intercettare e saper cogliere queste opportunità con iniziative di promozione del territorio e di impulso per uno sviluppo turistico legato alle attrattive locali, alle realtà enogastronomiche ed ambientali. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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