Il caso Sirti, che conta una sede nel territorio comunale di Mareno di Piave, ancora non è arrivato al capitolo finale: dopo i vari venerdì di sciopero organizzati dai sindacati nelle scorse settimane, l’azienda aveva ritrattato le sue intenzioni; e lo scorso venerdì 29 marzo a Milano le rappresentanze sindacali hanno incontrato i vertici aziendali.
La notizia degli esuberi circolata negli scorsi mesi, che avrebbe visto l’esubero d’organico di almeno un centinaio fra impiegati ed operai in tutto il Triveneto, circa un quinto della forza lavoro totale; 883 gli esuberi in tutto il territorio nazionale su meno di 4000 dipendenti.
“Stiamo lavorando per sciogliere tutti i nodi posti al tavolo con i termini stretti che la procedura impone – spiega Claudia Gava della Fiom Cgil Treviso – le giornate del 4 e del 5 aprile diventano fondamentali per una conclusione positiva della vertenza”.
Secondo quanto si evince da fonti ufficiali, l’azienda si è mostrata disponibile a ricollocare 136 dipendenti nell’arco di tre anni in tre diversi settori (energia, digitale e trasporti), un dato incrementato rispetto al precedente incontro. Inoltre, per il 2019 sarebbero 157 le uscite incentivate e volontarie nell’ambito della Naspi.
Difficoltà potrebbero sorgere in merito agli ammortizzatori sociali che la manovra comporterebbe, complicazioni che potrebbero estendersi anche alla questione dei sub-appalti, in particolare per le attività di assurance e delivery, che si prospetta abbiano un notevole impatto nella procedura.
Appuntamento dunque al 4 e 5 aprile prossimi, quando le rappresentanze sindacali e i vertici aziendali si incontreranno nuovamente per la negoziazione su Naspi, riconversione dei contratti e ammortizzatori sociali; nel frattempo è stato confermato lo stato di agitazione in essere.
(Fonte: Thomas Zanchettin © Qdpnews.it).
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