Covid o non covid, il ricordo dei caduti era un momento fondamentale per le comunità di Maser e di Asolo: celebrarlo è stato ritenuto una tradizione da rispettare e da rinnovare, sia per i giovani che per le generazioni più in là con l’età. Per questo, domenica 8 novembre si è svolto nei due comuni, in forma ridotta, diffusa e a tappa, il rito che in Italia ricorda la giornata dell’Unità nazionale e delle forze armate.
Le restrizioni dovute allo stato attuale di emergenza hanno comportato qualche sacrificio: se negli anni passati la tradizione vedeva una frazione protagonista di un’unica grande celebrazione, come quest’anno avrebbe dovuto essere Madonna della Salute per Maser, ieri si è dovuto optare per cerimonie più limitate.
Si è quindi scelto un percorso a tappe con la deposizione di una corona davanti a un luogo simbolico di ogni frazione dei comuni di Asolo, Maser, come per Cornuda, Crocetta e Caerano.
Nel caso di Maser, il sindaco Claudia Benedos, il vicesindaco Marco Sartor e l’assessore Daniele de Zen erano presenti insieme ai rappresentati delle associazioni d’arma e anche a due figuranti, oltre ad alcuni esponenti del corpo bandistico parrocchiale.
Ad Asolo il sindaco Migliorini, indossando la penna nera, ha presenziato alla deposizione della corona in ricordo dei caduti in tre frazioni del proprio comune, oltre al monumento di fronte al municipio. Un doveroso ricordo è andato anche al personale sanitario che ha perso la vita combattendo il virus, simboleggiato da una corona d’alloro deposta al cippo di Asolo.
“Abbiamo voluto estendere il nostro ringraziamento anche alle forze armate e dell’ordine per l‘immenso lavoro hanno dimostrato e stanno continuando a dimostrare nel contrastare la pandemia” ha spiegato il primo cittadino.
Nessun pubblico, ma qualcuno che da lontano, sentendo l’inno d’Italia, si è affacciato dalle finestre per rendere onore ai caduti.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
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