Cassa d’espansione di via Motte, il progetto da 900 mila euro presentato ai cittadini

“Dove sarebbe il pericolo?” chiede un cittadino all’incontro pubblico organizzato dal Comune di Maser per illustrare ai cittadini il progetto relativo alla cassa d’espansione di via Motte, soluzione definita dagli ingegneri Marco Lasen (progettista della cassa d’espansione) ed Eros Cavallin (progettista del Piano delle Acque) per garantire un migliore deflusso delle acque in caso di forti precipitazioni.

Ma, come hanno risposto il sindaco Claudia Benedos e l’assessore Daniele De Zen, una risposta a questo quesito l’avrebbe già data in primis l’ottimo posizionamento del progetto nella graduatoria del Pnrr, che presto fornirà al Comune i ben novecentomila euro necessari per questa realizzazione, già prevista nel Piano delle Acque comunale. Considerando i sempre più frequenti fenomeni distruttivi, per la Regione Veneto gli investimenti in opere preventive sembrano essere prioritari e la stessa direttiva vale per il Comune.

Lo strumento del Piano delle Acque è obbligatorio e nasce dall’esigenza precisa di catalogare la fitta rete di corsi d’acqua, anche transitanti in terreni privati, che non vengono gestiti da nessun ente, ottimizzandoli in un’ottica di drenaggio delle acque meteoriche. Gli ingegneri hanno individuato, anche coordinandosi con la Protezione civile e il Consorzio di Bonifica Piave, principalmente due aree ritenute critiche per scrosci d’acqua e allagamenti: una si trova in prossimità della Bassanese, lungo la Sp84, e una lungo la Schiavonesca Marosticana. In queste aree, infatti, erano stati documentati degli allagamenti e difficoltà di scolo.

Questi punti, che corrispondono effettivamente anche al centro abitato di Maser, sono caratterizzati dalla presenza di una notevole pendenza a monte, trovandosi ai piedi delle colline: non potendo drenare l’acqua in discesa veloce direttamente sulle colline, l’unica opzione – secondo gli ingegneri – è quella di far passare in modo sicuro e regolare il deflusso in casse d’espansione da invasare verso sud, attraverso quaranta chilometri di canali, alcuni dei quali da ripristinare o allargare. 

Nel progetto, la cassa d’espansione prenderà posto accanto al CARD di Maser, in un’area attualmente ad uso agricolo di via Motte di circa un ettaro di superficie: accoglierà l’acqua in un bacino massimo di 11.500 metri cubi. Rilascerà il flusso in modo controllato, sfruttando anche un fossato di scarico finora inutilizzato, senza creare stagni. 

La cassa d’espansione verrà gestita dal Consorzio di Bonifica Piave, che segue altre trenta strutture come questa, e – secondo quanto assicurato dall’ingegner Preto, direttore Area tecnica del Consorzio – sarà caratterizzata da una manutenzione costante, da una recinzione di sicurezza e da diverse piantumazioni, che dovrebbero renderla più gradevole anche da un punto di vista visivo. Per effettuare l’opera, il Comune sta portando avanti le procedure di esproprio attraverso accordi bonari a valore di mercato. 

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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