Maser, muore il 90 per cento del frutteto, via alla lotta per la sopravvivenza dei melograni a Madonna della Salute

Erano ben 630 le piante di melograno piantate a Madonna della Salute, frazione di Maser, dove oggi il proprietario dell’appezzamento sperimentale si trova a combattere una guerra silenziosa con un patogeno fungino chiamato “Coniella granati”, una tipologia di cancro del fusto che causa la marcitura anche dei frutti e che ha colpito quest’anno il 90% dei frutteti infetti.

Una grande delusione per una coltivazione coraggiosa che andava a proporre, assieme ad altre piccole realtà non lontane, un’alternativa al prosecco e alle ciliegie, un frutto che è prima di tutto molto bello, ma che può anche rivelarsi delizioso.

Tre anni fa, a Madonna della Salute si era deciso di scommettere su questa pianta, che richiedeva delle caratteristiche molto vicine a quelle del terreno maserino, campi con una buona quantità di ghiaia e quindi senza ristagni: l’esperimento era iniziato grazie all’intraprendenza di alcuni cittadini, come Claudio Reginato, che avevano deciso di consultare i programmi di Coldiretti e di nascenti o già affermati consorzi del melograno, che avevano riscontrato un certo successo in questo tipo di colture.

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A Madonna della Salute, per esempio, nel corso del secondo anno l’annata aveva contato una ventina di quintali, dando grande soddisfazione a chi vi aveva scommesso ore e ore di lavoro.

Era stato riscontrato grande interesse anche da parte di compratori e commercianti, fino a quest’anno, in cui l’annata è andata del tutto rovinata. Inoltre era stato fondato anche un consorzio di produttori che ha preso il nome di “Consorzio melograno d’Alta Marca”.

La coltivazione del melograno avviene, secondo le indicazioni degli esperti, similmente a come accade per l’asparago, attraverso le “baule”: questi teli protettivi, però, oltre a tenere lontani gli infestanti tendono a creare muffe e umidità. Nonostante l’inverno mite, nella notte alcune gelate hanno fatto sì che le cortecce si fessurassero e che le piante iniziassero a morire.

Una ricerca universitaria avrebbe tuttavia recentemente dimostrato che la morte degli alberi di melograno in tutt’Italia sarebbe attribuibile non al gelo, ma a questa malattia: per il melograno non esisterebbero, secondo i coltivatori, che hanno sempre adottato una filosofia al cento per cento biologica, fitofarmaci adatti a sconfiggerla e in molti, nel territorio, hanno gettato la spugna.

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Non si molla per niente invece a Madonna della Salute, dove i polloni del melograno vengono raccolti in attesa di riprovare il prossimo anno: Claudio Reginato, in particolare, si dice amareggiato dal fatto che delle 630 piante, un gran investimento in termini economici e di lavoro, poche si siano salvate, ma ritiene il melograno una pianta generosa, capace di ripristinare le sue straordinarie proprietà in un momento più favorevole.

Si continua così a sperare nella nascita di un nuovo prodotto autoctono a Maser, che forse diversificherà la proposta di vino, olio e ciliegie.

(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: per concessione di un lettore).
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