Si presagiva che quest’anno non si sarebbero sentiti quei canti che ogni Natale echeggiano dalle colline maserine a tutte le case del paese: ogni anno, la tradizione dei Lorienti vedeva rinnovato l’impegno di un coro di voci miste accompagnate da una “baga”, ovvero una cornamusa veneta, che si univano in un lungo itinerario attraverso tutto il paese, di campanello in campanello, per cercare di riportare lo spirito natalizio e la positività che un periodo come questo appena trascorso dovrebbe portare.
La tradizione prevedeva, l’ultima o la penultima data, una tappa in un luogo speciale, nei pressi di un rudere sulle colline sopra Coste, dove i canti si trasmettevano al fondovalle.
In quest’occasione il gruppo arrivava a contare oltre cinquanta volontari, con un suggestivo codone di lanterne in notturna. L’anno scorso, l’attività aveva avuto anche un risvolto benefico per la ristrutturazione di un artefatto religioso presente nella Chiesa di Coste.
A metà di dicembre, il gruppo dei Lorienti aveva intuito che non sarebbe stato possibile rispettare a pieno questa tradizione, così ha deciso di trovare un’alternativa “on-demand”: nel video registrato prima dell’ultimo Dpcm da Cristiano Piccolo, la canzone dei Tre Lorienti, eseguita da una decina di componenti, ricorda le origini secolari di questo racconto attraverso la presenza di cappelli, mantelli e lanterne oltre all’inconfondibile suono della cornamusa (vedi il video).
Per il prossimo anno, il gruppo confida in un ritorno di questo amato folclore, con il totale sostegno della comunità: così come il gruppo ha sempre cercato di non dimenticare mai nemmeno una singola abitazione, allo stesso modo non è mai mancata da parte dei cittadini dell’ospitalità rivolta ai coristi.
Un bell’esempio di come, in tempi migliori, la tradizione possa unire la comunità tra associazionismo, volontariato e cittadinanza.
(Fonte: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto e video: Moreno e Cristiano Piccolo).
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