Olio trevigiano: il 2022 sarà un’altra annata sotto la media, ma con la qualità alle stelle. “Potrebbe ambire a diventare una produzione di lusso”

È un settore in bilico tra soddisfazioni e sfortune quello dell’olio della Pedemontana trevigiana, che, come gran parte della filiera agricola, si trova ancora una volta ad affrontare le innegabili conseguenze del cambiamento climatico: se nel 2021 è completamente mancata la produzione, quest’anno il raccolto dovrebbe essere più consistente, sebbene per nulla avvicinabile alle quantità del 2020.

A incoraggiare i produttori è invece la qualità eccellente, che sembra premiare sempre più le piccole produzioni, con una ricchezza di proprietà nutritive capace di riconfermare i tanti premi ottenuti in passato dagli oli alto-trevigiani. Ieri sera, venerdì 7 ottobre, il dottor Enzo Gambin ha presentato agli olivicoltori di Maser un’analisi approfondita e una previsione sui risultati di quest’anno e, nel contesto delle Città dell’Olio di cui appunto questo comune fa parte, ha approfittato dell’occasione per presentare il piano di comunicazione della rassegna “Oliveti aperti”.

“Il 2022 avrebbe dovuto essere un anno abbondante dopo lo “scarico” del 2021 – spiega il dottor Gambin – purtroppo il clima non è stato favorevole: prima di tutto abbiamo avuto un’annata con una notevole scarsità idrica fino alla seconda metà di agosto, con temperature estremamente torride. Anche se questo generalmente non porta grandi difficoltà vegetative alla pianta, ne riduce senz’altro l’attività produttiva. Così, anche se la fioritura abbondante prometteva una buona quantità di olive, le temperature ne hanno ridotto drasticamente l’impollinazione“.

“In parole povere, l’ulivo – prosegue – per non rimanere senz’acqua, ha dovuto perdere alcuni frutti, necrotizzandoli. Alla fine del mese di agosto finalmente sono arrivate delle piogge, anche se poche, sufficienti per iniziare l’inolizione. Poi però è arrivata la grandine, che ci ha tolto un’altra parte del prodotto. Oggi ci troviamo ad ottobre con delle olive rimanenti in alcune zone in quantità, in altre scarse e in altre ancora nulle, ma confidiamo che la media produttiva sia soltanto leggermente inferiore alla media”.

Di buono c’è che la qualità – conclude – già dalle prime olive, sarà eccellente: sia per quanto riguarda il contenuto fenolico, ovvero quelle sostanze che danno quell’armonia di sapori tra l’amaro e il piccante, sia per le proprietà nutritive che darà l’alimento. Questo ci rincuora, perché in questo modo siamo sicuri di posizionare sul mercato un alimento sano dal punto di vista organolettico. Questa sera parleremo anche dei trattamenti fitosanitari: cambieremo un po’ la tecnica “tradizionale” per creare un’altra, adatta per questo clima che cambia”.

Per dare coraggio ai produttori di Maser, dopo aver dato la parola al sindaco Claudia Benedos per un saluto, il presidente della Proloco Claudio Crotti ha introdotto un esempio di successo in ambito olivicolo nel quale la qualità ha saputo “sostituire” la quantità e attirare l’attenzione degli acquirenti più esigenti oltreoceano: l’azienda di Monica Vaccarella, situata in Valpolicella, nel regno del vino, gode della caratteristica di aver saputo comunicare la propria qualità fino negli Emirati Arabi.

“Ho lasciato a 35 anni il mio posto fisso di lavoro, ho comprato un pezzo di terreno in Valpolicella e mi sono messa a fare quello che faceva mio padre in Sardegna. – racconta Monica – L’olio si chiama come me, perché voglio che sappiano che non mi limito a rappresentare l’azienda, guido il trattore, raccolgo e seguo la filiera con le mie mani. Siamo stati la prima azienda a esportare negli Emirati Arabi, passando attraverso l’hotel Armani e dal 2016 la chiave di svolta è stato inviare il nostro olio direttamente a Palazzo Reale, ad Abu Dhabi. Le piccole produzioni sono estremamente ricercate: sono esclusive, curate e hanno una storia autentica alle spalle. Oggi, con queste difficoltà, tutta l’agricoltura è eroica, però la passione viene sempre premiata, prima o poi”.

Sono tante le iniziative a calendario per la rassegna “Oliveti aperti”, nel tentativo di raccontare questa qualità e il legame dei produttori di Maser con il territorio: il 30 ottobre è prevista una la “Camminata tra gli Olivi”, con un percorso tra le colline tra Asolo e Maser con ovviamente una degustazione. Seguirà poi, grazie al Comitato festeggiamenti di Madonna della salute anche il classico concorso per la valorizzazione delle produzioni olivicole di Maser, le cui candidature verranno accolte fino a fine novembre. “Oliveti aperti” avrà poi altre date a novembre e dicembre nelle quali sarà coinvolto tutto il tessuto delle piccole produzioni locali di Maser, ma anche i ristoranti che scelgono questi prodotti per arricchire i propri piatti.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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