Un fine settimana tra musica, natura e gusti a Coste di Maser, dove è in programma la tradizionale sagra organizzata dal comitato festeggiamenti della frazione, ma anche un secondo evento che vede raccontato un tema che tocca – senza che in molti lo sappiano – il cielo della Pedemontana Veneta e in particolare quello di Maser: la migrazione dei rapaci passa infatti anche per i Colli Asolani e il piccolo santuario di Coste è uno dei luoghi dove i volontari si occupano di censirne la presenza da quasi trent’anni.
Proprio a San Giorgio, questa domenica, 4 settembre, la Banda di Maser si troverà alle ore 9 per un concerto all’aperto: alle 11, gli autori del libro “La migrazione dei rapaci in provincia di Treviso” racconteranno una storia di ben ventott’anni trascorsi tra appostamenti, ricerche e censimenti. Un lavoro di ricerca sorprendente che ha portato gli autori Francesco Mezzavilla, Franco Salvini, Giancarlo Silver, Gianfranco Martignago, Fabio Piccolo e Régis Levert a raccogliere in un volume tutte le loro scoperte.
Proprio con degli esperti potranno confrontarsi i cittadini che, saliti a San Giorgio entro le 10, avranno la possibilità di fare del birdwatching e scorgere alcune specie di rapaci, senza rinunciare a un picnic a base di morlacco e soppressa preparato dalla Proloco e dal Comitato festeggiamenti di Coste.
“L’obiettivo è arricchire quest’evento alla chiesetta di San Giorgio con questa nuova consapevolezza – spiega il presidente della proloco Claudio Crotti – Rendere così i cittadini informati della presenza di questo affascinante fenomeno, che accade regolarmente ogni anno da metà agosto a metà settembre”.
“Il libro riassume tutte le informazioni che abbiamo raccolto negli ultimi 28 anni: ogni anno saliamo a Coste e contiamo i rapaci di passaggio – spiega uno degli autori, Francesco Mezzavilla – Molti di noi dedicano le ferie a quest’attività. Siamo costantemente in contatto anche con altri volontari nelle Alpi occidentali. Abbiamo potuto verificare che i passaggi variano a seconda delle condizioni climatiche e riproduttive e che negli ultimi anni c’è stata una notevole diminuzione: se un tempo ne contavamo dieci o dodici mila, oggi ne passa la metà. Il sito delle Prealpi, comunque, rimane il secondo osservatorio più importante in Italia dopo lo stretto di Messina”.
Dopo aver contemplato il panorama dalla chiesetta di San Giorgio, anche se non come potrebbe fare un rapace che sorvola la dorsale dei Colli Asolani, i cittadini troveranno ai piedi della collina altri festeggiamenti, alla sagra di Coste, dove non mancherà da bere, da mangiare e quello spirito popolare che caratterizza le feste popolari trevigiane.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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