Don Maurizio attacca la politica: “Questa partitocrazia puzza di stantio e di marcio, è deleteria e distruttiva. Cattolici, andate a votare”

A Miane, nelle ultime settimane, sembra di essere tornati ai mesi precedenti le prime elezioni politiche repubblicane del 1948. Il periodo dello scontro durissimo tra la Democrazia cristiana e il Partito comunista, quando anche i preti facevano politica durante l’omelia pronunciando la celebre frase “Votate Dc perché i comunisti mangiano i bambini”.

In quest’estate 2022, con la crisi di Governo e la campagna elettorale per le elezioni del 25 settembre in corso, don Maurizio Dassie ha scelto di fare politica con il suo stile pungente di sempre. Il parroco di Miane infatti, dopo le invettive contro i trattamenti fitosanitari nei vigneti (condivise dai sacerdoti dell’Unità pastorale dell’Abbazia) vedi articolo, nelle ultime settimane sta criticando in vario modo la politica con una serie di riflessioni sul bollettino parrocchiale.

Forti le frasi pubblicate oggi, domenica 31 luglio: “Liberiamoci dagli uomini mediocri di questa nostra democrazia“; “Questa partitocrazia puzza di vecchio, di stantio e di marcio. Ed è deleteria e distruttiva“.

Don Maurizio però non risparmia nemmeno la platea degli elettori: “Sono convinto che questo italico popolo, poco avvezzo al senso di responsabilità sociale, politica ed etica, riconfermerà tutto così com’è. Perché? Perché, da quello che sento, si ritiene incapace di cambiare e solo modificare le cose”. 

Questa la soluzione per il parroco: “Serve una mentalità etica e sociale profondamente diversa da quella attuale. Servono Uomini e Donne nuovi che abbiamo il senso del servizio e, con esso, del sacrificio per il bene comune più che il desiderio di farsi servire e di sacrificare gli altri. Che abbiamo passione e cuore per il bene comune e un senso alto della Nazione. Valori che non si acquisiscono con la scalata al potere del partito e delle Istituzioni e ai seggioloni che questi mettono a disposizione”.

“Abbiamo bisogno di Uomini e Donne che abbiamo il coraggio delle proprie idee, dei principi etici e dei valori che dichiarano – prosegue don Maurizio, criticando anche la Chiesa -. Uomini e Donne che abbiano sempre la consapevolezza chiara che sono stati eletti da persone o, se più vi piace, dal popolo e che al popolo e solo al popolo devono rendere conto, e non ai poteri forti, alle lobby bancarie, assicurative, finanziarie e quant’altro oppure alle chiese che, per troppo tempo, si sono messe in fila per chiedere privilegi, orientare le leggi, far cadere governi, gestire potere politico, devastano così le coscienze di chi ha sempre creduto e crede nella forza semplice e disarmante del Vangelo”.   

E quindi si arriva alle indicazioni di voto: “Liberandoci da una democrazia abituata soltanto a cittadini mediocri e servili. Liberiamoci dagli uomini mediocri di questa nostra ‘democrazia’. Ci è offerta una possibilità. A nessun Cattolico serio è consentito fare il vigliacco in questa situazione sociale e politica. Ogni Cattolico è moralmente tenuto al voto. La possibilità di votare è ancora un segno grande di democrazia. E questa possibilità noi italiani l’abbiamo conquistata dopo una guerra di liberazione e con la morte di milioni di persone. Una guerra di liberazione che non ci ha però liberato dal nostro servilismo e dalla nostra ipocrisia. Non ce l’hanno regalata quegli spregevoli individui che, in tempi non lontani e in altre occasioni, ci hanno detto di andare al mare invece che a votare“.  

Don Maurizio non intende fermarsi, nonostante egli stesso affermi che “quello che scrivo mi procura anche insulti e denigrazione”, e domenica prossima pubblicherà una nuova riflessione sul tema ormai noto ai suoi parrocchiani della “Responsabilità politica e sociale dei cattolici”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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