Grandi numeri per la Festa dei Marroni di Combai, più di 60mila visitatori. Con BoscAR-T spunta il Mazarol

“Un’edizione emozionante che ha voluto accendere i riflettori sulla storia e sulle tradizioni di Combai con tre mostre – foto, cartoline e collettiva di pittura – dedicate al paese, fonte d’ispirazione per artisti e, un tempo, luogo privilegiato di villeggiatura”. Così Maria Vittoria Moro, presidente della Pro Loco di Combai, a consuntivo della 79^ Festa dei Marroni IGP. Un’edizione che ha proposto, com’è ormai consuetudine, un programma variegato e adatto a tutta la famiglia, con passeggiate nel bosco, laboratori creativi per bambini e i piatti della cucina tipica locale a base di marroni.  

Grande curiosità ha destato BoscAR-T. Nella terza edizione è spuntato, nella porzione di bosco che lambisce “La Strada de la Fan”, il Mazariol, figura leggendaria, volubile come la gente di montagna, folletto dispettoso, esperto di natura, piante e animali…selvatici come lui.

L’opera realizzata fra venerdì e domenica scorsi da Pietro Colmellere, Alberto Boschetti, Dario Bordin e Thabata Arduini si inserisce in un circuito boschivo unico nel suo genere, insieme al gallo gigante della prima edizione e al biss babaliss della seconda: “Il Mazarol non poteva mancare – spiega Pietro Colmellere, artista del legno e ideatore di BoscAR-T – perché fa parte della nostra tradizione e si identifica con la natura sorprendente di questi luoghi. Oltre al legno di castagno e a quanto trovato nel bosco, che abbiamo intrecciato insieme, quest’anno abbiamo inserito due parti scultoree, la faccia e il piede. Quest’ultimo, perché si dice che coloro che ricalcano le impronte del Mazarol sono destinati a perdersi nel bosco”. In realtà l’installazione fa parte di un percorso ben segnalato, ma consigliato a camminatori esperti: “Il Mazarol vuole sorprendere il visitatore e per questo lo abbiamo scolpito nascosto dietro un albero”.

A differenza di tanti personaggi magici delle leggende, che sono timidi e vivono mimetizzati nell’ambiente, il Mazariol è furbo e burlone; il nome suo nome deriva dal nodoso bastone che tiene sempre in mano per aiutarsi a camminare e per darlo in testa a chi disturba la quiete della montagna.

A riflettori spenti, la Pro Loco traccia un bilancio: “Sono pienamente soddisfatta – dice Maria Vittoria Moro – per l’affluenza di visitatori, che anche in questa edizione sono stati numerosissimi, oltre 60.000, e per la vendita dei marroni, all’incirca 80 quintali. Un grazie sentito va ai volontari della Pro Loco che hanno lavorato senza sosta con l’unico scopo di fare dell’evento di Combai un’esperienza unica”.

E per quanto riguarda i Marroni? “La raccolta si sta concludendo in questi giorni – spiega Luigi Buogo, presidente dell’Associazione produttori di Marroni -, e possiamo dire che la produzione si è assestata sui numeri dello scorso anno, vale a dire 450 quintali, spalmati negli undici comuni dell’Altamarca trevigiana, da Segusino a Valdobbiadene, passando per Miane e fino a Vittorio Veneto. La pezzatura dei marroni è leggermente più piccola a causa della siccità di settembre. Tuttavia è importante ricordare che non è il calibro a determinare il sapore. Il raccolto 2023 è ottimo, sotto il profilo qualitativo grazie alla mancanza di muffe e di insetti nocivi”.

(Foto: Marrone di Combai – Qdpnews.it).
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