Le sue dimensioni sono impressionanti se si pensa che l’intero Comune di Miane ha poco più di 3.000 abitanti, eppure l’arcipretale di Miane è la chiesa dei record.
Con i suoi 60 metri di lunghezza, 20 di larghezza e 25 di altezza è la più grande della Diocesi di Vittorio Veneto dopo la cattedrale di Ceneda ed una delle maggiori del Veneto.
Il motivo di tanta magnificenza? Fu realizzata di “tasca propria” da monsignor Sigismondo Brandolini Rota, che precedentemente aveva fatto costruire chiesa e campanile di Solighetto.
Anche i tempi di realizzazione furono celeri: i lavori di demolizione della chiesa settecentesca e di costruzione della nuova monumentale arcipretale furono svolti dal 1874 al 1878. Poi, il 4 maggio 1879, fu solennemente consacrata proprio dal suo mecenate, nel frattempo nominato vescovo coadiutore di Ceneda e poi titolare, diocesi che resse dal 27 marzo 1885 alla morte (8 gennaio 1908).
La chiesa arcipretale di Miane non è solo magnificenza esteriore, in quanto conserva al suo interno tesori d’arte preziosi: l’organo settecentesco firmato da Gaetano Callido, due opere di Egidio Dall’Olio (una in età giovanile, l’altra matura), due pale seicentesche di Antonio Bellucci e Antonio Zanchi, la Natività della Beata Vergine del solighese Giuseppe De Lorenzi. E poi l’altare del Sacro Cuore in cartapesta del noto leccese Luigi Guacci, quindi i due altari maggiori, uno del 1879 (realizzato dal laboratorio Zanette con gli angeli in preghiera del follivese Antonio Bianchi), l’altro del 1979 (realizzato della famiglia Possamai con i bassorilievi bronzei di Carlo Balljana dedicati ai papi Luciani e Wojtyla). Infine, per citare solo le opere più note, il bassorilievo settecentesco di Sante Moretti nell’altare dedicato a Sant’Antonio da Padova tra i santi Lorenzo (vicepatrono di Miane) e Valentino.
Un patrimonio straordinario che è al centro di un importante progetto di ricerca sulla religiosità popolare in tutto il Comune di Miane. Si intitola “Il museo diffuso di Miane” ed è stato realizzato da un comitato di esperti per conto delle associazioni locali: Luigi De Biasi, Carlo De Mori, Gianantonio Geronazzo, Gaetano Mattiola, Lidia Rasera, Lorenzo Rizzi, Mirka Stella, Renato Sandel, Lucio De Zen, Michela Moro, Carlo Pilat, Franco De Biasi e Marta Piloni.
Un progetto di ampio respiro, frutto di un lavoro pluriennale di minuziosa descrizione e catalogazione artistico-fotografica, che coinvolge l’Istituto “Beato Toniolo. Le vie dei santi”, le Pro loco di Combai e Miane, i comitati di Campea, Premaor e Vergoman, il gruppo San Rocco di Visnà, la Contrada Forca, il Circolo Noi “Don Primo Mazzolari”, il Comune e la parrocchia di Miane.
Domenica 11 settembre alle ore 17.30, in occasione della solennità della Natività della Beata Vergine Maria (8 settembre), a cui è dedicata l’arcipretale, sarà proposta una visita guidata gratuita per conoscere la storia della “chiesa madre” di Miane e delle sue opere d’arte. Per ragioni organizzative è opportuno prendere contatti con segreteria@prolocomiane.it oppure telefonare al 342 7101141.
Quello di domenica prossima è un primo passo volto a mettere a disposizione della comunità, appassionati di arte sacra e non, le numerose conoscenze acquisite dai ricercatori, già pronte per una futura pubblicazione.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Parrocchia di Miane).
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