La terra trema nella Marca: chiamate notturne dei cittadini nei Comuni. A Miane installato un sismometro nella sede della Protezione civile

Non si parlava d’altro oggi a Valdobbiadene, Miane, Segusino e in tutte le altre comunità della Marca Trevigiana che, a partire dalle ore 2.45 di questa notte, hanno avvertito molto intensamente le sei scosse di terremoto che hanno interessato la zona (qui l’articolo).

Soprattutto la seconda scossa, con epicentro al confine tra il territorio valdobbiadenese e quello di Miane (magnitudo di 3,7 con 10 chilometri di profondità), ha fatto alzare dal letto diverse persone che hanno fatto molta fatica a riaddormentarsi.

Era da un po’ di tempo che da queste parti non si sentiva in modo così chiaro il terremoto e, soprattutto per i più giovani, svegliarsi nel cuore della notte a causa di un sisma è stata un’esperienza difficile da dimenticare.

Al tempo della tecnologia informatica e dei social, in queste situazioni ci si informa subito su internet, Facebook e Instagram, dove tante persone hanno pubblicato dei post avvisando amici e conoscenti di essersi svegliate per colpa del terremoto.

Chi si è spaventato di più ha chiamato i rispettivi uffici comunali per avere delle informazioni, come hanno confermato i sindaci di Miane e Valdobbiadene, Denny Buso e Luciano Fregonese.

“Non ci sono state segnalazioni di danni – ha precisato il sindaco di Valdobbiadene – Abbiamo ricevuto diverse telefonate e messaggi già dalle ore 2.45 della scorsa notte, più per informazioni e per avere rassicurazioni. Rispetto ai terremoti non è possibile fare previsioni: il fatto che si verifichino questi eventi sismici, fortunatamente di magnitudo contenuta, ci deve fare ricordare che siamo in zona ad elevato rischio sismico e che, al di là degli interventi di adeguamento sismico degli edifici, è importante che ognuno conosca quali sono i comportamenti di auto-protezione in caso di calamità”.

Il sindaco Gloria Paulon ha spiegato che a Segusino i cittadini non hanno chiamato in municipio e non ci sono notizie di danni a cose o persone.

“Ci sono state delle chiamate in Comune perché le scosse si sono avvertite abbastanza bene – ha dichiarato invece il primo cittadino di Miane – Al momento, però, non abbiamo avuto comunicazioni di danni sul nostro territorio”.

Intanto, come confermato dall’assessore alla Protezione civile della Regione Veneto, Gianpaolo Bottacin, nella sede della Protezione civile di Miane si sta installando un sismometro, uno strumento per la misura del moto del suolo, dotato di un sensore in grado di rilevare il passaggio delle onde sismiche generate da sorgenti di origine naturale, come i terremoti, o antropica (per esempio le esplosioni nucleari).

Presenti, oltre allo stesso Bottacin, anche l’onorevole ed ex sindaco di Miane Angela Colmellere e l’assessore Guerino Frezza insieme ai tecnici dell’Ogs (Centro di Ricerche Sismologiche) e del Comune di Miane.

C’è chi, facendo le dovute proporzioni, ha ricordato la paura avvertita durante il sisma del 1976 che mise in ginocchio il Friuli: “Io avevo 4 anni nel 1976, ma lo ricordo bene – scrive nei social una cittadina di Valdobbiadene – Ero seduta in cucina e il tavolo ha cominciato a muoversi. Poi è saltata la corrente e siamo scesi tutti in strada”.

Questa mattina, in alcune scuole del territorio, gli alunni hanno chiesto informazioni ai loro docenti sui comportamenti da tenere in caso di scosse più forti di quelle avvertite durante la notte appena trascorsa.

Come indicato nei manuali di Protezione civile, durante la scossa le persone non devono farsi prendere dal panico precipitandosi per le scale verso le uscite.

Meglio ripararsi sotto architravi o, in mancanza, addossarsi ai muri maestri o a strutture in cemento armato.

È importante evitare di sostare nel centro del pavimento o vicino a mobili alti (armadi o librerie), specchi, vetri, quadri, lampadari, suppellettili, televisori e finestre. Inoltre, è meglio evitare di mettersi sul balcone.

(Foto: Comune di Miane – Regione Veneto)
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts